Se lo osserviamo crescere e ne ammiriamo il ciclo vitale è un frutto, se lo mangiamo è un vegetale: il pomodoro ha una “natura doppia”
Se lo osserviamo crescere e ne ammiriamo il ciclo vitale è un frutto, se lo mangiamo è un vegetale: il pomodoro ha una “natura doppia”, anche nelle classificazioni ufficiali, che dipendono dal contesto.
Come spiega Livescience, dal punto di vista botanico, un frutto è una struttura che porta semi e che si sviluppa dall’ovaio di una pianta in fiore, mentre le verdure sono tutte le altre parti delle piante, come radici, foglie e steli.
In base a questi standard, mele, zucca e pomodori sono tutti frutti, mentre radici come barbabietole, patate e rape, nonché foglie come spinaci, cavoli e lattuga e steli come sedano e broccoli sono tutte verdure.
Ma in termini culinari la prospettiva cambia: molti alimenti infatti che sono, botanicamente parlando, frutta, sono in genere considerati verdure dagli chef, in particolare quelli dal sapore più salato che dolce. Tra questi il pomodoro (ma anche melanzana e peperone), così classificato anche dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Usa (Usda).
Il tutto è rappresentato nel Diagramma di Venn per i vegetali, niente di più di una rappresentazione grafica per insieme, dove il pomodoro, per l’appunto, rappresenta un’intersezione tra frutta e vegetali, perchè in realtà è sia l’uno che l’altro.
Classificazione a parte, il pomodoro è uno degli alimenti che più si declina in centinaia di varietà diverse: dai piccoli pomodori a ciliegina ai grandi “cuor di bue”, passando per i pomodori gialli, verdi o anche neri.
E che non dovrebbe mai mancare nella nostra dieta.
Fonti di riferimento: Livescience / Usda
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