Un lungo giro e anche un po' sospetto (almeno secondo gli ispettori di frontiera del ministero della Salute che l'hanno bloccato) è quello fatto dal pesto genovese proveniente dallo stabilimento Giovanni Rana negli Usa. Le oltre 7 tonnellate di salsa sono state bloccate a Genova in quanto non conformi al controllo d'identità
A fine gennaio oltre 7 tonnellate di pesto proveniente dagli Usa sono state bloccate al porto di Genova. Si tratta di una produzione Giovanni Rana destinata all’estero e venduta con il marchio Kirkland.
Ma cosa aveva di sospetto tale carico? Il prodotto che vantava la provenienza italiana del basilico e il marchio Dop arrivava dallo stabilimento di Chicago di Giovanni Rana. Era dunque un prodotto italiano o meno?
La situazione non è chiarissima e quanto si legge in rete è abbastanza confusionario. Quello che sappiamo finora è che, secondo gli ispettori del ministero della Salute che l’hanno bloccato, il carico non è conforme al controllo d’identità e non rispetterebbe le normative europee in materia di etichette alimentari.
Come mai? Il problema risiederebbe proprio nel basilico utilizzato. Sulla confezione di pesto Kirkland vi è apposto il marchio Dop e in etichetta si legge “Basil pesto. 100% Imported italian basil Dop – Genovese Basil”. Ma la legge attualmente in vigore stabilisce che è “vietato l’uso di indicazioni geografiche e di denominazione di origine nei marchi commerciali“.
Gli ispettori probabilmente nutrono dei dubbi che la materia prima provenga davvero dall’Italia dato che il carico finale arriva dagli Usa.
C’è da dire però che è assolutamente possibile (anche se a nostro avviso abbastanza assurdo) che Giovanni Rana abbia effettivamente spedito dall’Italia il basilico per la produzione di pesto che è stata fatta poi negli Usa ed è nuovamente tornata a Genova.
Un “giro dell’oca” che, almeno per motivi ambientali, si poteva evitare.
Giovanni Rana ha comunuque già presentato il ricorso al Tar della Liguria per recuperare i suoi 800 fusti, attualmente bloccati e custoditi nei locali delle autorità sanitarie di frontiera e dell’Agenzia delle Dogane di La Spezia.
Saranno solo i giudici del Tar a chiarire l’accaduto e decidere se sbloccare o meno il carico.
La replica di Giovanni Rana
Dall’azienda spiegano lo strano giro fatto dal loro pesto che sarebbe prodotto con basilico genovese spedito in Usa dall’Italia che poi torna sotto forma di salsa nel nostro Paese, pronto per essere venduto sul mercato di Francia e Spagna, più precisamente nei negozi Cotsco che vende prodotti a marchio Kirkland.
I legali di Rana contestano anche “la totale genericità” dell’addebito, in quanto “non è dato capire in cosa il controllo non sarebbe stato soddisfacente“.
L’azienda comunque si mostra sicura di vincere il ricorso, in quanto sostiene di aver sempre rispettato le norme.
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Fonte: Efa News
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