ATTENZIONE: non mangiate il pesce palla maculato!

Attenzione al pesce palla maculato. Nelle acque del Mediterraneo prospicienti l'isola di Lampedusa sarebbe stata segnalata la presenza una specie ittica, originaria del Mar Rosso, le cui carni risulterebbero particolarmente pericolose per la salute umana a causa della loro tossicità.

Attenzione al pesce palla maculato. Nelle acque del Mediterraneo prospicienti l’isola di Lampedusa sarebbe stata segnalata la presenza una specie ittica, originaria del Mar Rosso, le cui carni risulterebbero particolarmente pericolose per la salute umana a causa della loro tossicità.

La specie in questione è il Lagocephalus sceleratus (volgarmente chiamato Pesce palla maculato) e appartiene alla famiglia dei Tetraodontidae, noti anche con il nome di “pesci palla“, “puffer fish” o “fugu”, la cui presenza nei mari italiani è stata segnalata da diversi anni.

A dare l’allarme è un documento pubblicato a inizio Novembre dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), rilanciato con dieci giorni di ritardo anche dal Ministero della Salute. La pericolosità dei tetraodontidi è conosciuta da tempo e deriva dal fatto che possono accumulare la tetrodotossina (TTX), una tra le più potenti tossine conosciute ad azione paralizzante sulla muscolatura. L’avvelenamento da tetrodotossina può comportare conseguenze particolarmente gravi per la salute, fino alla morte, che può avvenire dopo poche ore dall’ingestione.

Per questo motivo il Ministero, già dal 1992, ne ha vietato la commercializzazione a scopo alimentare. Attualmente il divieto è stato esteso anche a livello europeo con il Regolamento (CE) 854/2004 recante “norme specifiche per l’organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano” che, all’Allegato III impone agli Stati membri il divieto di immettere sul mercato i Tetraodontidae in quanto considerati pericolosi per la salute pubblica.

Secondo quanto stabilito dal Regolamento (CE) 853/2004, gli operatori del settore alimentare hanno l’obbligo di garantire il rispetto dei requisiti di sicurezza per i prodotti della pesca immessi in commercio e di non immettere sul mercato specie ittiche appartenenti alle famiglie dei Tetraodontidae, Molidae, Diodontidae e Canthigasteridae in quanto contenenti tossine nocive per la salute umana.

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Foto credit

Nonostante i divieti, però, vista la sua presenza sempre più diffusa nei nostri mari, questo pericolossisimo pesce potrebbe finire nelle reti dei nostri pescatori e resta comunque doveroso allertare i cittadini, ricordando di non mangiarlo in caso di un’eventuale cattura. Anche perché la vicenda appare ancor più preoccupante se si considera che l’allerta è stata taciuta:poiché il mercato dei prodotti ittici è particolarmente sensibile agli allarmi […] non sarà data alcuna comunicazione stampa di tale rinvenimento“, avrebbe scritto l’Ispra secondo quanto riportato da Il Fatto Alimentare.

COME RICONESCERLO E COSA FARE – Si riconosce dal dorso bruno-verdastro con macchie scure e ventre bianco. Specie originaria del Mar Rosso, arrivata in Mediterraneo negli ultimi anni, è stata catturata anche in acque italiane (Isola di Lampedusa). NON VA ASSOLUTAMENTE MANGIATO. In caso di cattura dare comunicazione alla Capitaneria di Porto locale. Si prega di congelare il pesce e contattare prima possibile i seguenti numeri dell’ISPRA di Palermo: 091 6114044 – 091 7302574. Se disponibile materiale fotografico, inviare a: alien@isprambiente.it

Roberta Ragni

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