Con lo stop alle importazioni di grano e mais ucraino, russo e ungherese, rischia anche la passata di pomodoro. Una parte dei terreni italiani, infatti, potrebbero essere riconvertiti e gli agricoltori potrebbero scegliere di piantare cereali, più redditizi rispetto ai pomodori
Cosa c’entra la carenza di mais e grano con una possibile mancanza di pelati e passata di pomodoro nei nostri supermercati?
Il problema di fondo sta nel fatto che molti produttori, in seguito a quanto sta avvenendo in Ucrania (e relative ripercussioni su materie prime e costo dell’energia) potrebbero scegliere di puntare su alcune coltivazioni (più redditizie) piuttosto che altre.
Ad avvertire di questo rischio è l’Alleanza Cooperative Agroalimentari.
Spiega molto bene lo scenario che si potrebbe presentare Davide Vernocchi, Coordinatore ortofrutta di Alleanza Cooperative Agroalimentari:
Siamo nelle settimane cruciali per la programmazione della coltura del pomodoro da industria e il rischio è che molti produttori possano scegliere di puntare su altri prodotti come mais, sorgo, girasole e soia, che andranno seminati a breve e che erano, fino a oggi, oggetto di importanti flussi in ingresso da Russia, Ucraina e Ungheria. Tali coltivazioni potranno da ora in poi risultare particolarmente interessanti per gli alti prezzi raggiunti: solo nell’ultima settimana il prezzo del mais nelle diverse borse merci è cresciuto del 25%. Il rischio di un radicale cambiamento nelle scelte produttive è reale, specie se ai produttori non verrà riconosciuto un prezzo adeguato.
Ciò concretamente significa che potrebbero essere ridotte le coltivazioni di pomodori nel nostro paese, creando una scarsità di materia prima con cui poi vengono realizzate passate, pelati e sughi.
Sulle scelte di coltivatori e produttori pesa ovviamente anche l’aumento del costo dell’energia e di tanti altri materiali (ad esempio le confezioni e i materiali da imballo ma anche i concimi).
Per un produttore di pomodoro da industria il costo di produzione è aumentato di oltre 1200 euro all’ettaro. E il problema non si limita al pomodoro: le stesse criticità incombono su altre grandi colture che sono patrimonio dell’agroalimentare italiano come piselli, fagioli e ceci.
Come già dicevamo in un precedente articolo, quello che ci dobbiamo aspettare è – come minimo – un aumento dei prezzi (speriamo almeno non una scarsità di prodotti disponibili). Leggi anche: Non solo pasta, anche il costo della passata di pomodoro potrebbe aumentare come effetto della guerra in Ucraina
Ma tra grano, olio di girasole, mais, passate di pomodoro, costo della benzina e del gas, ecc. ovunque ci giriamo lo scenario non è certo roseo.
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Fonte: Alleanza Cooperative Agroalimentari
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