Saper leggere l'etichetta delle passate è molto importante anche per capire l'origine del pomodoro. Ecco a cosa fare attenzione
Chi non riesce a preparare la passata di pomodoro a casa ed è solito acquistarla al supermercato, si trova di fronte ad una scelta molto ampia. È chiaro che sarebbe bene prediligere passate di pomodoro 100% italiano ma cosa cercare in etichetta per capire l’origine dei pomodori?
Dopo il sequestro di tonnellate di passata Petti, nei consumatori italiani si è riaccesa l’attenzione sull’importanza di valutare attentamente ciò che si acquista. Non sempre possiamo sapere tutti i dettagli di un prodotto ma è sicuramente fondamentale leggere le etichette per avere quante più informazioni possibili su quello che decidiamo di portare in tavola.
Per quanto riguarda le etichette delle passate alimentari, in alcuni casi queste possono generare una certa confusione. Vediamo allora a cosa fare attenzione, in particolare per cercare di capire l’origine dei pomodori.
Nonostante vi siano delle regole di base per tutti, in alcune etichette non si legge molto sull’origine della materia prima mentre altre sono invece più dettagliate, come è emerso anche dall’ultima analisi condotta sulle passate da Öko-Test.
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La prima cosa a cui fare attenzione, nel caso in cui sulla confezione vi sia l’indirizzo di un produttore che si trova in Italia, è non cadere nell’errore di ritenere questo automaticamente un prodotto italiano. Ciò infatti non dice nulla sull’origine del pomodoro ma solo sul luogo di imbottigliamento.
Potremmo poi trovarci di fronte a queste 3 possibilità:
- Sulla confezione è presente il logo biologico dell’Ue che afferma si tratta di “agricoltura italiana”. In questo caso un organismo di controllo biologico ha verificato queste informazioni come parte delle ispezioni che vengono fatte annualmente.
- Se sull’etichetta troviamo scritto “IT-BIO-007, agricoltura Ue”, invece, significa solo che in Italia era attivo un organismo di controllo e che venivano lavorate materie prime dell’Ue.
- Se il nome del prodotto o una bandiera suggerisce un determinato Paese, nel nostro caso l’Italia, ma l’ingrediente principale non proviene da lì, il produttore è obbligato ad indicarlo. Attenzione dunque a leggere bene tutta l’etichetta.
Dovremmo comunque trovare in etichetta la dicitura “100% pomodoro italiano” o “origine del pomodoro: Italia” e, se non è realmente così, siamo ovviamente di fronte ad una frode dalla quale però il consumatore non si può tutelare da solo. Saranno solo i controlli delle forze dell’ordine ad individuarle, come è avvenuto recentemente nel caso di Petti.
È stato prorogato infatti fino a dicembre 2021 l’obbligo di indicare in etichetta non solo l’origine del pomodoro ma anche di pasta o riso.
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Sulle etichette di passate, pelati, sughi, salse e altri derivati del pomodoro è obbligatorio indicare:
- Paese di coltivazione dei pomodori
- Paese di trasformazione dei pomodori
Se entrambe le operazioni avvengono in Italia troveremo l’unica indicazione: Origine del pomodoro Italia.
Il consiglio migliore rimane comunque sempre quello di comprare passate artigianali dal contadino di fiducia oppure autoprodurle.
Di seguito la nostra ricetta:
Fonte: Öko-Test
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