A Bologna, Antonella De Sanctis e di Mirco Carati, i titolari del locale Vâgh íñ ufézzí si sono inventati l'osteria a tempo
Ai tempi del coronavirus e del distanziamento sociale ci si attrezza come si può. A Bologna, Antonella De Sanctis e di Mirco Carati, i titolari del locale Vâgh íñ ufézzí (tradotto: vado in ufficio) si sono inventati l’osteria a tempo, dove il conto non si paga per quello che si è mangiato, ma per quanto tempo si rimane a tavola.
Tra i vicoletti bolognesi, in via dei Coltelli tra pandemia, nuove regole e restrizioni, due ristoratori hanno trovato un’idea originale per far fronte alle dimensioni ridotte del loro locale. E per adesso, in Italia, questa osteria a tempo fa da pioniera.
Piccoli Chef Crescono…
Posted by Vâgh iń ufézzi – ustarî on Saturday, October 3, 2015
Come funziona? Dal 5 ottobre la filosofia è totalmente cambiata. A Vâgh iń ufézzi non si paga più in base ai piatti ordinati, ma in base al tempo trascorso al tavolo. Il tutto per superare appunto le limitazioni imposte dalla pandemia e non essere costretti a chiudere l’osteria che ha solo 12 coperti. Al momento c’è un turno da un’ora che costa 18 euro vini esclusi o da due ore 26 euro. In questo lasso di tempo, il cliente può mangiare a volontà, con bis e tris. Antonella e Mirco hanno raccontato la loro nuova gestione in una conferenza stampa organizzata proprio nel locale.
Conferenza stampa! Andiamo a tempo!
Posted by Vâgh iń ufézzi – ustarî on Saturday, October 3, 2020
“Per sopravvivere abbiamo pensato a una vera e propria trasformazione. Ci hanno parlato di un vecchio locale di via del Pratello, il Ghiton, in cui si mangiavano solo fagioli. Più si stava, più si mangiava e si pagava. La lampadina si è accesa e senza tradire la nostra natura e la nostra cucina, abbiamo deciso di provare questa strada”, spiegano.
Per adesso, le cose sembrano andare bene e lo scontrino medio è rimasto invariato rispetto al passato. Nel prezzo, l’acqua e il pane sono inclusi mentre vino, birra, caffè eammazzacaffè sono a parte.
“Volevamo dare un valore al tempo trascorso a tavola, che negli ultimi mesi è diventato molto prezioso per chiunque si trovi a gestire un locale di dimensioni ridotte come il nostro”, dicono ancora.
L’osteria è aperta tutti i giorni tranne la domenica dalle 18 alle 2, si prenota in anticipo lo slot, indicando numero di commensali ed orario di arrivo: le due ore sono prenotabili solo negli orari pari, l’ora secca invece sempre.
Fonte: Vâgh iń ufézzi – ustarî
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