OGM: stop alla “BT Brinjal”, la prima melanzana transgenica

Jairam Ramesh, Ministro dell'Ambiente dell'India, ha provveduto ad imporre il blocco alla coltivazione della prima melanzana modificata geneticamente (OGM), pronta ad essere immessa sul mercato indiano.

Secondo un comunicato della Coldiretti, Jairam Ramesh, Ministro dell’Ambiente dell’India, ha provveduto ad imporre il blocco alla coltivazione della prima melanzana modificata geneticamente (OGM), pronta ad essere immessa sul mercato indiano.

Proprio nel mese di ottobre un comitato del governo locale ne aveva approvata la commercializzazione, ma secondo quanto sostenuto da Jairam Ramesh, dichiarando che “adotterà un approccio cauto e precauzionale”, devono essere effettuati ancora testi sulla nuova coltura transgenica per garantire la sicurezza dei consumatori. La super melanzana chiamata ‘Bt brinjal’ è stata ottenuta dalla Mahyco, che ha usato un gene resistente agli agrofarmaci chiamato Bt estratto dal Bacillus thuringiensis bacterium della Monsanto Co in Missouri.

Nonostante la mancanza di sufficienti studi sull’ortaggio, i sostenitori della melanzana OGM ne sottolineano i vantaggi ovvero la sua maggiore resistenza agli attacchi degli insetti che ne migliorano la resa fino al 50% in più, evitando così l’uso dei pesticidi.

Forse questo potrebbe essere un avvertimento per l’Italia dove si sta tentando di autorizzare la coltivazione di semi geneticamente modificati, provenienti proprio dalla Monsanto, già proibiti sia in Francia che in Germania dopo essere stati coltivati per anni.

Infatti proprio nell’aprile del 2009 il mais MON 810, dopo essere stato autorizzato in tutta l’Ue a partire dall’ottobre 1998 (attualmente l’unico Ogm coltivato su scala commerciale in Europa), è stato vietato a causa dei suoi effetti negativi sull’apparato intestinale, sugli organismi del terreno e sulla dispersione del polline. La prima ad opporsi a tale coltivazione era stata la Germania a cui hanno fatto seguito, decidendo di dar fine alla coltivazione del mais, altri paesi europei quali Francia Francia, Austria, Ungheria, Lussemburgo e Grecia.

Secondo la Coldiretti è dunque importante in questo contesto quanto sostenuto dal presidente della Commissione Europea Jose Manuel Durao Barroso che ”non vuole imporre la coltura degli Ogm in Europa” e “lasciare liberi gli stati membri di decidere se desiderano coltivare o no Ogm sul loro territorio“. Anche perché stando all’indagine annuale della Coldiretti-SwgLe opinioni di italiani e europei sull’alimentazione” il 72% degli italiani ritiene che gli OGM sono meno salutari rispetto alle coltivazioni tradizionali inoltre non essendo ancora stato definito un piano di coesistenza tra OGM e OGM-Free l’autorizzazione alla coltivazione del mais transgenico andrebbe a scontrarsi con il diritto degli agricoltori a mantenere le proprie coltivazioni ogm-free.

Gloria Mastrantonio

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