OGM: la Commissione Sementi nega all’unanimità l’iscrizione del mais MON810 . Apprezzamenti da tutte le associazioni

La Commissione Sementi Geneticamente Modificati ha negato oggi l'autorizzazione alla domanda di iscrizione al registro del mais OGM della Monsanto Mon810. La notizia è stata annunciata dal Ministro Zaia in persona che già nei giorni scorsi si era impegnato, come pure il Ministro della Salute Frattini, a rassicurare gli agricoltori e tutti i consumatori italiani.

La Commissione Sementi Geneticamente Modificati ha negato oggi l’autorizzazione alla domanda di iscrizione al registro del mais OGM della Monsanto Mon810. La notizia è stata annunciata dal Ministro Zaia in persona che già nei giorni scorsi si era impegnato, come pure il Ministro della Salute Frattini, a rassicurare gli agricoltori e tutti i consumatori italiani.

Il decreto verrà firmato dal Ministro delle Politiche agricole già domani: “La decisione presa oggi dalla Commissione sementi di negare l’autorizzazione alla domanda di iscrizione al registro di un mais Ogm, appare particolarmente significativa perché presa all’unanimità da tutti i membri della Commissione – dichiara soddisfatto Zaia – Sia i rappresentanti delle Regioni che quelli dei tre Ministeri che compongono la Commissione si sono espressi per il principio di cautela che ha finora caratterizzato la politica agricola del Paese su questo delicato tema.”
Constato con soddisfazione – ha proseguito Zaia – che la posizione che in questi anni ha condiviso la stragrande maggioranza dei cittadini e dei contadini del nostro Paese, ha trovato, anche nelle diverse istituzioni rappresentate nella Commissione, una comunione di intenti che rassicura ulteriormente tutti i consumatori italiani“.

La notizia della decisione presa all’unanimità è stata accolta con enorme soddisfazione da tutte le associazioni che non tardano ad esprimere il loro consenso.

Coldiretti

A partire da Coldiretti che, attraverso le parole del suo Presidente Sergio Marini esprime il forte apprezzamento per la tempestiva firma del Decreto da parte del ministro delle politiche agricole: “Ci sentiamo in buona compagnia essendo in Europa ben 21 su 27 i Paesi dove non si coltiva mais geneticamente modificato (Ogm) mentre in Italia non c’è sondaggio dal quale non emerga che tre italiani su quattro sono contrari e pertanto oggi plaudono a questa decisione” che, conlude Marini “ha un valore ancora maggiore se si considera che in essa sono rappresentate, oltre ai ministeri delle Politiche Agricole, della Salute e dell’Ambiente, le regioni italiane tra le più importanti dal punto di vista agricolo“.

CIA

Dello stesso parere anche Giuseppe Politi, presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori il quale ribadisce come l’agricoltura italiana non abbia bisogno di biotech: ”Questa decisione, che rispecchia la posizione della stragrande maggioranza dei consumatori italiani contrari alle manipolazioni genetiche in agricoltura, è una risposta chiara all’orientamento che sta assumendo l’Ue che, dopo oltre dieci anni, con l’autorizzazione della patata transgenica ”Amflora’ ha messo la parola fine alla moratoria sugli organismi geneticamente modificati”.
In questi anni la nostra agricoltura – continua il presidente della Cia- è riuscita a tutelare la sua inimitabile varietà sia grazie all’azione svolta dai produttori che a quella della scienza che, però’, non ha avuto certo bisogno degli Ogm per andare avanti”.
La nostra ferma contrarietà agli Ogm non scaturisce, quindi, da una scelta ideologica, ma dalla consapevolezza che la loro utilizzazione può annullare la nostra idea di agricoltura […] Noi chiediamo alla scienza di continuare a contribuire alla crescita di questo tipo di agricoltura. E questo lo può fare senza ricorrere agli organismi geneticamente modificati, come, del resto, è avvenuto fino ad oggi con risultati eccezionali”.

E anche sul fronte delle associazioni ambientaliste c’è soddisfazione e apprezzamento, oltre che la comune volontà di salvaguardare il paese da tutti i tipi di OGM, a cominciare dalla Patata Amflora.

Legambiente

Per Legambienteintraprendere la strada dei prodotti transgenici costituisce una scelta irreversibile, rispetto alla quale sono necessarie valutazioni che non lasciano nulla al caso. – ha commentato Francesco Ferrante, responsabile agricoltura dell’associazione alla notizia – È per questo che siamo soddisfatti di come si è pronunciata oggi la Commissione Sementi. Speriamo, dunque che ora il Ministro prosegua su questa strada, scegliendo di utilizzare la clausola di salvaguardia, prevista dall’Unione europea, anche per la coltivazione della Patata Ogm”.
Solo così sara’ possibile, infatti – ha concluso Ferrante – proteggere l’agricoltura italiana dalle coltivazioni geneticamente modificate, di cui ad oggi non si conoscono i rischi, e continuare, cosi’, a garantire l’assoluta sicurezza dei prodotti agricoli e la tutela della salute dei cittadini”.

Greenpeace

La decisione odierna della Commissione Sementi è un atto concreto per proteggere ambiente, agricoltura e consumatori italiani, atto che siamo certi verrà immediatamente ratificato dal Ministro Zaia con apposito decreto.– afferma Federica Ferrario, responsabile della Campagna OGM di Greenpeace. – Il passo successivo dovrà essere l’attivazione delle clausole di salvaguardia nazionale per patata e mais Ogm su tutto il territorio nazionale, dato che la Commissione di Barroso non sembra avere a cuore la sicurezza dell’agricoltura e dei consumatori europei“.
Simona Falasca

 

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