Nord est spreco zero: l’impegno di 100 sindaci contro lo spreco alimentare

A pochi mesi dalla firma da parte del Parlamento Europeo, avvenuta il 19 gennaio 2012, della “Risoluzione Europea contro lo Spreco alimentare: strategia per migliorare l'efficienza della catena alimentare nell'Ue” nasce la prima campagna di sensibilizzazione che tenta di applicare sul territorio le indicazioni sottoscritte sulla carta

A pochi mesi dalla firma da parte del Parlamento Europeo, avvenuta il 19 gennaio 2012, della “Risoluzione Europea contro lo Spreco alimentare: strategia per migliorare l’efficienza della catena alimentare nell’Ue” nasce la prima campagna di sensibilizzazione che tenta di applicare sul territorio le indicazioni sottoscritte sulla carta.

A promuoverla è un gruppo composto da 100 sindaci provenienti dall’area del Nord-Est e dell’Euroregione il cui capolista è il sindaco della città di Trieste Roberto Cosolini, affiancato dai governatori della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo e della Regione Veneto Luca Zaia. L’obiettivo è fare della lotta allo spreco una strategia con cui fare rete e rendere efficiente il consumo e la redistribuzione del cibo, ma anche dell’ energia, dei rifiuti e della mobilità.

Nord est Spreco zero”, questo il nome dell’iniziativa, è un decalogo che gli amministratori friulani e veneti sottoscriveranno il 29 settembre nell’ambito di Triestenext, il Salone Europeo dell’Innovazione e della Ricerca Scientifica. L’occasione è quella della prima Giornata Contro lo Spreco promossa da Last Minute Market, lo spin off nato dalla Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna che da anni conduce la battaglia, a colpi di studi e numeri, per affermare una nuova policy a livello internazionale capace di migliorare la rete di gestione e distribuzione delle risorse. Alla sua guida sta, solido, Andrea Segrè, il docente di Politica Agraria Internazionale e Comparata che in questi ultimi anni ha dedicato passione e impegno alla divulgazione delle verità nascoste attorno al problema del consumo e degli sprechi.

Un terzo del cibo che viene prodotto nel mondo va sprecato (149 kg pro capite in Italia): nei campi, lungo la catena di trasformazione, di distribuzione e infine sulle nostre tavole. Si calcola che se si riuscisse a recuperare quella parte di cibo che finisce immotivatamente nelle discariche potrebbero essere sfamate, secondo i dati diffusi dalla FAO, tante persone quante ne vivono nell’Africa sub-sahariana.

La crisi globale, paradossalmente, può offrire un’occasione di cambiamento e in questo senso la società civile può dare un indirizzo importante alle forze politiche ed economiche” spiega l’agroeconomista Andrea Segrè, presidente di Last Minute Market. “Le nostre azioni, anche se piccole, possono veramente portare a un mondo nuovo“.

Nordest Spreco Zero è un documento nato sulla base di una dichiarazione congiunta di cittadini, esperti e operatori che i pubblici amministratori dovranno adottare e far diventare buona prassi quotidiana per i cittadini. È costituito da dieci semplici buone pratiche che dovranno trovare applicazione in ambito locale. Lo scopo politico e sociale è riuscire a dimezzare lo spreco alimentare entro il 2025 (come indicato dalla risoluzione europea).

A partire dalla sottoscrizione, gli amministratori si dovranno impegnare a sostenere tutte le organizzazioni pubbliche e private che recuperano, a livello locale, i prodotti invenduti e scartati lungo la catena agroalimentare per ridistribuirli gratuitamente ai cittadini al di sotto del reddito minimo. Dovranno inoltre prevedere la modifica delle regole che disciplinano gli appalti pubblici per i servizi di ristorazione e di ospitalità alberghiera, privilegiando le imprese che garantiscono la ridistribuzione gratuita a favore dei cittadini meno abbienti, che promuovano azioni di riduzione degli sprechi e l’utilizzo di prodotti locali. Infine, dovranno garantire l’istituzione di programmi e corsi di educazione alimentare di economia ed ecologia domestica per rendere il consumatore consapevole degli sprechi di cibo, acqua ed energia.

Dalla teoria alla pratica, la palla passa ai cittadini del Nord Est che dovranno dimostrare un approccio esemplare. Il resto del mondo, quello povero e affamato così come quello opulento e smarrito, li osserva.

Pamela Pelatelli

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