Il Canada ha recentemente approvato l'uso e la vendita di latte prodotto in laboratorio, replicando la proteina del latte vaccino senza però sfruttare gli animali. A realizzarlo è la nota startup Remilk che ha già avuto il via libera in altri Paesi
Negli ultimi tempi, si parla molto spesso di carne coltivata e va ricordato che l’Italia è l’unico Paese che l’ha vietata, o almeno c’ha provato. Da notare infatti che l’Unione Europea ha respinto la legge in quanto ritenuta contraria alle procedure europee (staremo quindi a vedere cosa succederà). Decisamente meno si parla di altre varietà di cibi prodotti in laboratorio, tra cui il latte.
Già alcuni Paesi hanno dato il via libera al latte “coltivato” ma ora un’altra nazione ha deciso di seguire questa strada. Parliamo del Canada.
Protagonista anche stavolta è la startup Remilk, azienda che produce latte in laboratorio e che ora ha ricevuto una “No Questions Letter” da Health Canada, ovvero ha ottenuto l’approvazione del governo canadese per l’uso e la vendita di una proteina che replica quella del latte vaccino, la beta-lattoglobulina (BLG).
Sul sito di Health Canada infatti si legge:
Health Canada ha notificato a Remilk di non avere obiezioni all’uso alimentare della proteina β-lattoglobulina (“r-βLG”) proveniente dal ceppo di lievito Komagataella phaffii yRMK-66. Il Dipartimento ha condotto una valutazione completa di questa proteina secondo le sue Linee guida per la valutazione della sicurezza dei nuovi alimenti. Queste linee guida si basano su principi accettati a livello internazionale per stabilire la sicurezza degli alimenti con caratteristiche nuove.
Questa proteina, prodotta senza sfruttamento animale, può essere utilizzata come ingrediente in prodotti che hanno l’aspetto e il sapore del latte, del formaggio, dello yogurt e del gelato tradizionali. Il tutto senza lattosio, colesterolo o ormoni della crescita.
Remilk, fondata nel 2019 da Aviv Wolff, ha intrapreso l’ambizioso progetto di ricreare le proteine del latte attraverso un innovativo processo di fermentazione basato sul lievito. L’azienda sostiene che, nonostante il sapore non sia identico a quello del latte vaccino, è “quasi uguale” ma il grande vantaggio è ovviamente quello di fornire un’alternativa a coloro che desiderano evitare il lattosio o che vogliono evitare lo sfruttamento di animali negli allevamenti.
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Il latte coltivato, ad oggi, ha ottenuto l’approvazione di quattro paesi: Israele, Canada, Singapore ma anche Stati Uniti. Nel corso del 2023, la Food and Drug Administration statunitense ha infatti confermato il via libera per l’utilizzo della beta-lattoglobulina prodotta con il metodo messo a punto da Remilk.
Le autorità sanitarie nazionali di questi Paesi hanno condotto esami approfonditi sulla proteina beta-lattoglobulina, giungendo alla conclusione che è “equivalente alla sua controparte tradizionale”. Risultati che aprono la strada ad un futuro in cui il latte coltivato potrebbe diventare una parte essenziale della dieta quotidiana a livello globale, riducendo l’impatto ambientale e la dipendenza dagli allevamenti tradizionali.
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Fonte: Health Canada
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