Esse sono parte della straordinaria varietà di alimenti presenti sul nostro pianeta. Alcune delle noci rare e poco note che vi presentiamo qui di seguito rappresentano una delle basi dell'alimentazione delle popolazioni africane e asiatiche.
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Noci, nocciole, noccioline, anacardi, noci brasiliane. La famiglia delle noci (nel senso botanico del termine) e della frutta secca in generale probabilmente vi appariva già come piuttosto numerosa. Nel mondo vi sono però alcune varietà di noci poco conosciute in Italia o in Europa e che, solo negli ultimi anni e raramente, hanno raggiunto le nostre tavole grazie alla diffusione della cucina etnica e fusion.
Esse sono parte della straordinaria varietà di alimenti presenti sul nostro pianeta. Alcune delle noci rare e poco note che vi presentiamo qui di seguito rappresentano una delle basi dell’alimentazione delle popolazioni africane e asiatiche.
Noci di mongongo (noci manketti)
Le noci di mongongo sono i frutti dell’omonimo albero denominato Schinziophyton rautanenii. Esse sono conosciute anche con il nome di “noci manketti“. Sono caratterizzate da forma ovale e dalla presenza di scanalature sul guscio, di colore marrone chiaro. Al loro interno si trova uno strato polposo commestibile, che racchiude un seme dalle proprietà altamente nutrienti. I loro alberi, che possono superare l’altezza di 15 metri, sono particolarmente diffusi in Namibia e nell’Africa sud-occidentale, dove esse costituiscono un alimento di base per le popolazioni locali. Dalle noci di mongongo viene estratto un olio utilizzato dalle donne del luogo come cosmetico vegetale per l’idratazione del viso. Esso è inoltre considerato adatto per proteggere naturalmente la pelle dal sole.
Noci Kemiri (o noci candela)
Le noci Kemiri, conosciute in Italia anche come “noci candela” e all’estero come “candle nuts“, sono una varietà originaria dell’Indonesia, utilizzata nella cucina locale ed in seguito diffusasi in Polinesia ed in gran parte del Sud-Est asiatico. Il loro nome non è per niente casuale, in quanto il contenuto di olio delle noci stesse permette di utilizzarle come delle vere e proprie candele. Le popolazioni hawaiane del passato erano solite creare delle candele con le noci Kemiri, posandole su fronde di palma ed accendendole una alla volta. Nel sapore sono piuttosto simili alle noci di Macadamia, più diffuse in Occidente rispetto alle Kemiri, che da poco hanno iniziato a comparire nella cucina europea, all’interno di ricette fusion.
Cocco di mare
Si tratta di noci dalle grandi dimensioni, conosciute anche come “Coco de Mer”, “Love Nut” o “Noci delle Seychelles”. Esse rappresentano il frutto di una palma del genere Lodoicea che cresce in natura unicamente sulle isole Curieuse e Praslin, nelle Seychelles. In passato, i loro gusci esotici venivano considerati dagli aristocratici europei come dei veri e propri oggetti da collezione. Secondo le leggende questi frutti nell’antichità erano considerati come provenienti da alberi che riuscivano a crescere lungo i fondali marini. Da qui è derivato il loro nome legato al mare. Le acque dell’Oceano Indiano avrebbero in realtà un reale ruolo nel levigare la particolare forma delle noci eventualmente cadute lungo le rive dai rami delle palme sui quali crescono.
Noci di Betel
Le noci di Betel sono i semi della palma di Areca, varietà che può raggiungere un’altezza di ben 30 metri e che è diffusa in Polinesia, nel sud-est asiatico ed in Africa Orientale. Le noci di Betel vengono masticate e lasciano tracce inconfondibili di colore rosso sulle labbra e sui denti, a volte considerate come un vero e proprio vanto. A queste noci vengono attribuite proprietà stimolanti ed afrodisiache. Masticare noci di Betel è considerato dalle popolazioni africane ed asiatiche come un gradevole passatempo, al pari del consumare caffè in Italia. Si dice che esse possano regalare un’immediata sensazione di benessere al solo masticarle. Il loro consumo non dovrebbe però essere eccessivo per non incorrere in effetti collaterali, dai giramenti di testa ad una lieve dipendenza.
Noci rosse
Siamo abituati a consumare noci dal gheriglio di colore marrone chiaro, tendente al dorato e racchiuso in un guscio di colore poco dissimile. Esistono però varietà di noci il cui gheriglio si presenta come di colore rosso, pur rimanendo nella forma esattamente identico a quanto racchiuso nelle noci comunemente conosciute (Juglans regia). Nessun esperimento di ingegneria genetica è stato effettuato per ottenere questa particolare varietà di noci, nata in realtà da un ingenuo incrocio effettuato da alcuni agricoltori tra alberi di noce inglesi e persiani, già caratterizzati da noci dal colore tendente al rosso. Esse presentano un gusto meno amarognolo e pungente rispetto alle noci comuni, oltre ad un maggiore contenuto oleoso. Essendo una varietà rara, il loro costo sul mercato può essere pari al doppio del prezzo delle noci comuni