Pranzo sulle tavolette del wc: il provocatorio flash mob dei ristoratori napoletani che non hanno spazio all’aperto

In via Santa Chiara, al centro storico di Napoli, si pranza utilizzando le tavolette del wc invece dei tavolini. Ad organizzare il provocatorio flash mob i ristoratori che non hanno spazi all'aperto per servire i clienti

In via Santa Chiara, al centro storico di Napoli, si pranza utilizzando le tavolette del wc invece dei tavolini. Non è la scena di un nuovo film comico, ma un singolare e provocatorio flash mob organizzato da alcuni ristoratori per mandare un messaggio forte al Governo e chiedere indennizzi per l’ennesimo mese di lavoro perduto. A Napoli, come in tante altre città d’Italia, molti bar e ristoranti non hanno potuto riaprire perché privi di aree esterne e per farlo dovranno attendere l’1 giugno.

“Abbiamo pensato anche noi di mettere in pratica questa fantastica invenzione” – spiega in un filmato Nives Monda, titolare della “Taverna Santa Chiara” – Quindi anche noi abbiamo adottato questo nuovo sistema di tavoli per esterno. Pieghevole, impermeabile e facilmente igienizzabile. Veniteci a trovare.”

Tanti altri colleghi ristoratori hanno scelto di aderire all’iniziativa, servendo i clienti – che sono stati al gioco – sulle tavolette del water (“sono biodegradabili” precisano).

“A pochi metri da qui, hanno la possibilità di mettere i tavolini in strada. Noi no. Quindi potremo riprendere a lavorare solo dal 1 giugno, un mese dopo gli altri – aggiunge Nives Monda  – Quando riapriremo l’1 giugno, con il distanziamento previsto per i tavoli, avremo 18 coperti disponibili, rispetto ai 38 dell’ epoca pre-Covid e c’è il rischio di nuove limitazioni e nuove chiusure in caso di ripresa dei contagi”.

La protesta, che ha fatto il giro dei social ed è finita su diverse testate nazionali, ha trovato il pieno sostegno dei clienti affezionati ai ristoranti di via Santa Chiara, in particolare quelli della “Taverna Santa Chiara”, che hanno sostenuto con un crowdfunding  per evitarne il fallimento del locale. Lo scorso mese molti dei ristoratori che hanno aderito al flash mob avevano lanciato anche una petizione on-line – a cui hanno aderito circa 12mila persone – per chiedere un indennizzo per il mese di lavoro perso.

Fonte: Facebook

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