Miele Ogm. Attenzione al miele che acquistiamo. Senza volerlo, potremmo scegliere un prodotto contenente polline Ogm. L’Unione Europea ha decretato che il polline è un componente naturale - e non un ingrediente - del miele. Ciò significa che la presenza di polline Ogm dovrà essere segnalata in etichetta soltanto se sarà superiore allo 0,9%.
Attenzione al miele che acquistiamo. Senza volerlo, potremmo scegliere un prodotto che contiene polline Ogm. L’Unione Europea ha decretato che il polline è un componente naturale – e non un ingrediente – del miele. Ciò significa che la presenza di polline Ogm dovrà essere segnalata in etichetta soltanto se sarà superiore allo 0,9%.
Per il miele in vendita in Europa, però, non sarà mai necessario indicare in etichetta la presenza di polline Ogm, dal momento che il quantitativo contenuto nel miele risulta inferiore alla soglia dello 0,9%, come previsto dalla legislazione europea. A metterci in guardia è la Coldiretti.
Il Parlamento Europe, riunito a Strasburgo in sessione plenaria, ha adottato il testo per la modifica della direttiva 2001/110/CE. La normativa per l’etichettatura del miele ora dovrà ricevere l’approvazione formale del Consiglio dei Ministri europeo. Si teme che i consumatori possano acquistare miele Ogm senza saperlo.
Infatti, secondo quanto comunicato dalla Coldiretti, in Europa è in atto un vero e proprio boom di importazioni di miele dall’estero, con particolare riferimento a Paesi ad alto rischio di contaminazione del polline. La Cina è il secondo fornitore di miele dell’Italia. Al primo posto troviamo l’Ungheria.
La decisione del Parlamento Europea non rispetta quanto stabilito in precedenza dalla Corte di Giustizia, che aveva indicato il polline come un ingrediente, non come un componente naturale del miele. Nei Paesi dove sono presenti campi coltivati con sementi Ogm vi sarebbe un alto rischio di contaminazione del polline.
C’è una buona notizia. Il miele italiano non è contaminato, poiché nel nostro Paese non si coltivano Ogm (tralasciando il caso del Friuli). Possiamo riconoscere il miele italiano dall’etichettatura di origine obbligatoria. Il consiglio è di acquistare miele prodotto sul territorio nazionale e di fare attenzione al miele proveniente dall’estero.
La provenienza italiana del miele in etichetta è indicata obbligatoriamente quando il miele è stato raccolto completamente sul territorio nazionale. Se invece il miele viene raccolto in più Paesi dell’Unione Europea, troveremo la dicitura “miscela di mieli originari della CE”. Quanddo il miele proviene da Paesi esterni all’UE, compare la scritta “miscela di mieli non originari della CE”. I problemi legati al miele non riguardano soltanto il polline Ogm. Infatti, secondo l’ultimo rapporto di Greenpeace, gran parte del polline europeo conterrebbe un vero e proprio cocktail di pesticidi tossici.
Insomma, la decisione del Parlamento Europeo al momento facilita la vita degli apicoltori esteri e le importazioni di miele contenete polline Ogm, ma non rispetta il diritto dei cittadini di conoscere alla perfezione la tipologia degli ingredienti presenti nei prodotti da portare sulla tavola. La soluzione? Scegliere il miele italiano – ancora meglio se bio – ed acquistarlo da un apicoltore di fiducia. In questo modo aiuteremo l’economia nazionale e il lavoro dei piccoli produttori locali.
Marta Albè
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