Fino a poco tempo fa, chi decideva di nutrire i propri figli seguendo un regime alimentare vegetariano era considerato un incosciente e un genitore irresponsabile, perché toglieva proteine fondamentali per la crescita del piccolo. Ma da oggi queste convinzioni sono destinate a fare un passo indietro: la dieta vegetariana – se seguita in modo regolare e con l’aiuto del pediatra – non altera l’andamento della crescita e anzi assicura al bambino uno sviluppo corretto.
Fino a poco tempo fa, chi decideva di nutrire i propri figli seguendo un regime alimentare vegetariano era considerato un incosciente e un genitore irresponsabile, perché toglieva proteine fondamentali per la crescita del piccolo. Ma da oggi queste convinzioni sono destinate a fare un passo indietro: la dieta vegetariana – se seguita in modo regolare e con l’aiuto del pediatra – non altera l’andamento della crescita e anzi assicura al bambino uno sviluppo corretto.
A rivelarlo è uno studio tutto italiano, condotto su bambini di uno e due anni dal dottor Leonardo Pinelli, presidente della Società scientifica nutrizionale vegetariana (Ssnv), che promuove a pieni voti l’esclusione della carne dal regime alimentare dei più piccoli.
“In precedenti studi – ha spiegato Pinelli – si è visto infatti che, seguendo un menù vegetariano, ci si ammala molto meno all’asilo: i bimbi vegetariani hanno difese immunitarie migliori rispetto agli onnivori, i quali seguono un’alimentazione che favorisce una risposta infiammatoria più forte. In Italia – ha aggiunto il medico – “esistono circa 7 milioni di vegetariani, con una tendenza in continuo aumento“.
Nel dettaglio, lo studio è stato condotto su 95 bambini, alimentati secondo uno stile vegetariano e nel 10% dei casi addirittura vegano (che come saprete esclude anche il consumo dei derivati animali, come latte, formaggi e uova) seguiti regolarmente da un pediatra “il cui parere era per lo più contrario alla scelta vegetariana. I genitori, da parte loro, si affidavano principalmente all’esperienza o ricorrevano a libri o siti Internet, cosa che – ha concluso Pinelli – ha portato a errori fondamentali di impostazione. Ad esempio, se ci si basa sui testi online occorre considerare che sono redatti spesso in inglese per altri Paesi, come gli Usa, in cui i cibi arricchiti sono molto più diffusi di quanto non accada in Italia“.
Insomma, la dieta vegetariana è ottima anche per i più piccoli, purché – precisa il dottore – non si dia il via al “fai da te” e “sia messa in campo una corretta integrazione. In questo modo i piccoli potranno avere importanti benefici“.
In base agli esiti ottenuti dallo studio infatti, solo in pochi casi si sono evidenziate delle alterazioni di ferro e della vitamina B12, ma comunque “in linea comunque col tipo di alimentazione comune in Italia“.
Ma quali sono i motivi che spingono i genitori ad adottare un regime alimentare vegetariano per i propri figli?
Nel 60% dei casi deriva da un‘impostazione etica, il 32% lo sceglie per motivi di salute, nel 4% a motivi religiosi ed, infine, per un 4% per motivi ambientali.
Verdiana Amorosi
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