Jackfruit. Chi ha viaggiato in paesi tropicali sicuramente l'avrà assaggiato o quanto meno notato. Si tratta di uno dei frutti più grandi del mondo dotato di una parte interna commestibile dalle caratteristiche molto particolari. Si pensa che proprio il Jackfruit potrebbe aiutare a combattere la fame nel mondo.
Jackfruit. Chi ha viaggiato in paesi tropicali sicuramente l’avrà assaggiato o quanto meno notato. Si tratta di uno dei frutti più grandi del mondo dotato di una parte interna commestibile dalle caratteristiche molto particolari. Si pensa che proprio il Jackfruit potrebbe aiutare a combattere la fame nel mondo.
Il Jackfruit (Artocarpus heterophyllus), noto anche come Giaca o Català, è originario dell’India ma si trova disponibile anche in altri paesi del Sud Est Asiatico. Si tratta di un frutto molto particolare per via delle dimensioni (è il più grande al mondo a crescere su un albero) ma anche per le sue caratteristiche nutrizionali.
Immaginate un frutto dal diametro medio di circa 40 centimetri e un peso che si aggira intorno ai 30 chili, ecco questo è un jackfruit ma considerate che ne esistono anche di più grandi. La forma è ovale, il colore della buccia spinosa è verde mentre la polpa all’interno è gialla. Il sapore è dolce e ricorda quello dell’ananas e della vaniglia, ma una volta cotto c’è chi avverte un gusto simile a quello della porchetta (ma in versione un po’ più esotica).
Perché è così interessante a livello nutrizionale? La polpa carnosa di questo frutto contiene proteine, potassio, calcio e ferro, tutte sostanze fondamentali per il corpo. Un jackfruit singolo può produrre centinaia di piccoli bulbi gialli ognuno dei quali contiene un seme altamente nutriente. Il frutto in sé è una buona fonte di vitamina C, mentre i semi sono ricchi di proteine, potassio, calcio e ferro. Ma le sue potenzialità non finiscono qui.
Oltre al cibo, quest’albero da frutto ha molte altre potenzialità:
- Le foglie possono diventare cibo per capre e altri animali da allevamento
- La corteccia di colore arancione si utilizza tradizionalmente come colorante per gli abiti da monaco
- Gli alberi producono una sostanza appiccicosa che si può utilizzare come colla
- I tronchi si utilizzano come legname
Il Jackfruit sfamerà il mondo?
Viste le caratteristiche del jackfruit, e considerando anche il fatto che un solo albero ogni stagione può produrre addirittura 150 frutti, questo alimento potrebbe rivelarsi un cibo di qualità per milioni di persone nel mondo che attualmente soffrono la fame o sono malnutrite.
Un singolo frutto potrebbe nutrire una famiglia per un intero pasto. Questo è in parte dovuto alla sua dimensione, ma anche al fatto che questo frutto si può gustare in diversi modi all’interno di molte preparazioni. Si può mangiare sia maturo, quando è morbido e dolce ma anche quando è più acerbo e assomiglia un po’ ad una patata.
In Bangladesh e in altre parti del Sud Est Asiatico, il jackfruit viene servito in decine di modi. Sotto forma di curry, succo di frutta, patatine, gelati e dai semi essiccati, cotti e macinati si ricava anche una farina di notevole versatilità in cucina.
Mentre milioni di famiglie in Vietnam, Bangladesh, Malesia e in altre zone dell’Asia stanno usando sempre più il jackfruit nei loro piatti, l’India rimane riluttante. Fino al 75% dei frutti cresciuti in questo paese vengano infatti sprecati visto anche che il jackfruit si conserva solo per un paio di settimane.
Lo scoglio da superare in India sembrerebbe essere un fattore di tipo culturale, ovvero la “cattiva fama” che ha il jackfruit di essere un frutto dei poveri in quanto cresce ovunque in molte zone dell’India e dunque tutti lo hanno a disposizione.
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L’opinione pubblica dovrebbe però essere sensibilizzata sul fatto che non solo il jackfruit è interessante per i suoi valori nutrizionali che lo rendono un alimento prezioso soprattutto nelle zone dove ci sono scarse risorse ma anche per le sue potenzialità extra che darebbero lavoro a tante persone che attualmente non lo hanno. In India la gestione di un solo albero di jackfruit potrebbe generare un profitto di circa $ 151 grazie alla versatilità degli utilizzi: frutti, corteccia, lattice e altro ancora. Tra l’altro si tratta di coltivazioni facili da gestire perché gli alberi non richiedono di essere ripiantati ogni anno né hanno bisogno di grandi cure.
Il Jackfruit riuscirà davvero a diventare una risorsa preziosa e contribuire a sfamare il mondo?
Francesca Biagioli