Insetti nel piatto: dopo la farina di grillo, arrivano le larve del verme della farina sulle tavole degli europei

Qualcuno potrà storcere il naso all'idea, ma a partire alla fine di gennaio potremo consumare prodotti a base di larve di vermi della farina: ecco in quali alimenti troveremo questi insetti, dopo l'ok da parte della Commissione Ue

Si allunga la lista degli insetti che finiranno sulle tavole dei cittadini europei in nome di un’alimentazione più sostenibile. Dalla Commissione Ue è arrivato proprio in questi giorni il via libera alla vendita delle larve di Alphitobius diaperinus (minor verme), specie meglio nota con il nome di verme della farina minore. Si tratta del quarto insetto ad essere stato autorizzato come alimento sul territorio europeo, dopo le larve del tenebrione mugnaio, le locuste e i grilli.

Ma come potrà essere consumato questo animale? Come si legge nel Regolamento 2023/58 della Commissione europea, queste larve potranno essere vendute:

  • congelate
  • in pasta
  • essiccate
  • in polvere

Naturalmente, però, l’autorizzazione all’immissione sul mercato non è stata concessa a tutti produttori.

Così come avveniva per i grilli commestibili, la cui produzione per il mercato è prevista solo per la società vietnamita Cricket One Co. Ltd, adesso per le larve del verme la Commissione Ue ha autorizzato soltanto la Ynsect NL BV, che è un’azienda francese considerata leader mondiale nella produzione di fertilizzanti e proteine ​​naturali a base di insetti.

In quali alimenti troveremo le larve

Potremo trovare le larve di questo insetto sul mercato europeo a partire dal prossimo 29 gennaio in numerosi prodotti fra cui patatine fritte, pane e panini, burro d’arachidi e diversi snack, ma la ditta dovrà rispettare tutta una serie di requisiti e riportare l’ingrediente in modo chiaro in etichetta. Qui la tabella con i chiarimenti da parte della Commissione Ue:

@Commissione UE

È bene sapere, infine, che gli integratori alimentari a base di larve del verme della farina non saranno destinati al consumo delle persone di ogni età, ma soltanto a chi ha almeno 18 anni.

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Fonte: Commissione UE

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