A Bollate, in provincia di Milano, arriva il primo ristorante in carcere d’Italia. Si tratta di un progetto pensato per aiutare i detenuti nel reinserimento sociale e ad imparare un nuovo lavoro.
A Bollate, in provincia di Milano, arriva il primo ristorante in carcere d’Italia. Si tratta di un progetto pensato per aiutare i detenuti nel reinserimento sociale e ad imparare un nuovo lavoro.
Il ristorante si chiama InGalera ed è aperto al pubblico sette giorni su sette. Può ospitare fino a cinquantadue coperti. La gestione del ristorante è affidata ai detenuti, che svolgeranno il ruolo di cuochi e di camerieri sotto la guida di un maitre e di uno chef professionista.
Per i detenuti che lavorano presso il ristorante, la possibilità di partecipare al progetto fa parte di un’iniziativa di reinserimento che li preparerà alla vita fuori dal carcere. Questo speciale ristorante ha già iniziato la propria attività da qualche settimana ed è stato molto apprezzato dai primi ospiti.
Imparare un mestiere aiuta i detenuti a non ricadere nei propri errori una volta usciti dal carcere. I detenuti sono regolarmente assunti presso il ristorante e hanno la possibilità di apprendere la cultura del lavoro o di riavvicinarsi ad essa.
Seguono così un percorso di formazione professionale e di responsabilizzazione che li porta ad entrare in contatto con il mercato, il mondo del lavoro e la società civile.
InGalera al momento è il primo e unico ristorante d’Italia realizzato in carcere, aperto al pubblico sia a mezzogiorno che alla sera, in cui lavorano i detenuti. Il menù è ricercato. Fa riferimento alla cucina tradizionale ma comprende anche piatti vegetariani.
Siete curiosi di conoscere meglio questa iniziativa dedicata all’inclusione sociale? Per prenotare un posto al ristorante InGalera e per conoscere il menù visitate il sito web dedicato al progetto.
Marta Albè
Fonte foto: InGalera
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