L’alternativa alla carne a base di funghi che promette di dimezzare la deforestazione entro il 2050

Le proteine microbiche a base di funghi possono essere una buona alternativa vegetale alla carne bovina per  salvare il Pianeta

Le proteine microbiche a base di funghi possono essere una buona alternativa vegetale alla carne bovina per  salvare il Pianeta? Un nuovo studio pubblicato su Nature, sembra andare verso questa direzione: i ricercatori ipotizzano che sostituendo il 20% della carne di bovino con proteine microbiche entro il 2050 si potrebbe dimezzare la deforestazione. Vediamo nel dettaglio.

Come sappiamo, i bovini producono una maggiore quantità di emissioni di gas serra rispetto a tutti gli altri animali da allevamento e se pensiamo, che ogni anno, nel mondo vengono prodotte quasi 60 milioni di tonnellate di carne bovina, è facile qual è l’impatto ambientale. Così mentre ad esempio i Paesi Bassi, il maggiore esportatore di carne a livello europeo, pensa a ridurre di addirittura il 30% il numero di animali allevati sul territorio nazionale, i ricercatori dell’Istituto di Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico (PIK) pensano ad alternative su lungo periodo, ovvero come sostituire la carne di bovino con con proteine ​​microbiche.

“Il sistema alimentare è alla base di un terzo delle emissioni globali di gas serra e la produzione di carne di ruminanti è la fonte più importante”, spiega nello studio Florian Humpenöder, ricercatore del PIK e autore principale.

Abbiamo parlato tante volte dell’impatto ambientale della bistecca e del fatto che oltre la metà dei gas serra prodotto oggi dall’uomo è emesso dagli allevamenti industriali di bestiame. Ma non c’è solo il problema degli impianti intensivi, ma anche e soprattutto di deforestazione.
Come si legge nello studio, sempre più foreste che immagazzinano carbonio vengono bonificate per il pascolo del bestiame o per la coltivazione di mangimi, ciò causa ulteriori emissioni di gas serra proveniente dall’agricoltura animale. Una delle soluzioni, secondo i ricercatori, potrebbe essere la proteina microbica, ovvero una biomassa ricca di proteine ​​con una consistenza simile alla carne prodotta da microbi come i funghi tramite fermentazione.

“La sostituzione della carne bovina con proteine ​​microbiche in futuro potrebbe ridurre considerevolmente l’impronta di gas serra del sistema alimentare”, afferma Humpenöder. “La buona notizia è che le persone non devono aver paura di poter mangiare solo verdure in futuro. Possono continuare a mangiare hamburger e simili, ma prodotte in maniera diversa, non con la carne”.

Durante lo studio il team ha sostituito la carne rossa macinata con proteine microbiche. In una simulazione al computer in pratica è riuscito a rilevare gli effetti ambientali nel contesto dell’intero sistema alimentare e agricolo. Cioè mangiando hamburger sostenibili, si è analizzato cosa potrebbe succedere fino al 2050 tenendo conto della crescita futura della popolazione, della domanda di cibo, dei modelli dietetici, nonché delle dinamiche nell’uso del suolo e nell’agricoltura. Poiché il consumo di carne continuerà probabilmente ad aumentare in futuro, sempre più foreste e vegetazione naturale scompariranno per lasciare spazio a pascoli e terreni coltivati.

“Abbiamo scoperto che sostituendo il 20% della carne bovina entro il 2050, la deforestazione annuale e le emissioni di CO 2 dovute al cambiamento dell’uso del suolo potrebbero essere dimezzate rispetto allo scenario attuale. Il numero ridotto di bovini non solo riduce la pressione sulla terra, ma anche le emissioni di metano quelle di protossido di azoto date dalla fertilizzazione dei mangimi o dalla gestione del letame”, afferma Humpenöder “Quindi sostituire la carne rossa macinata con proteine ​​microbiche potrebbe essere la strada per ridurre gli impatti negativi dell’attuale produzione di carne bovina”.

Le proteine ​​microbiche sono prodotte in colture specifiche, proprio come la birra o il pane. I microbi vivono di zucchero e di una temperatura costante e producono un prodotto molto ricco di proteine ​​che può avere sia il sapore che il nutriente della carne rossa. Basato sul metodo secolare di fermentazione, è stato sviluppato negli anni ’80. La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha dato il via libera a un’alternativa alla carne proteica microbica (micoproteina) come sicura già nel 2002.

“Le alternative alle proteine ​​animali, compresi i sostituti dei prodotti lattiero-caseari, possono avvantaggiare enormemente il benessere degli animali, risparmiare acqua ed evitare la pressione degli ecosistemi ricchi di carbonio e della biodiversità. Le proteine ​​microbiche possono aiutare gli amanti della carne ad abbracciare il cambiamento. Può davvero fare la differenza”, chiosa il coautore Alexander Popp.

Fonte: Nature

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