Basta piatti a base di foie gras a MasterChef, il noto show cooking in onda su Sky Uno che appassiona migliaia di telespettatori. Dopo aver convinto i supermercati della GDO, l’organizzazione Essere Animali lancia una petizione per dire alla trasmissione di non proporre piatti con il fegato di animali che hanno subito l’alimentazione forzata.
Basta piatti a base di foie gras a MasterChef, il noto show cooking in onda su Sky Uno che appassiona migliaia di telespettatori. Dopo aver convinto i supermercati della GDO, l’organizzazione Essere Animali lancia una petizione per dire alla trasmissione di non proporre piatti con il fegato di animali che hanno subito l’alimentazione forzata.
Attenzione questo articolo contiene foto e video che potrebbero urtare la vostra sensibilità
Una campagna sui social per chiedere a MasterChef si non accettare né proporre ricette con foie gras, il fegato di anatra o oca che, prima di essere macellate, sono sottoposte a ‘gavage’, ovvero ad alimentazione forzata.
Ricordiamo che per produrlo milioni di animali sono soggetti a estreme sofferenze, condannate anche dall’Unione Europea. In Italia, l’alimentazione forzata degli animali è vietata, ma è ancora consentita la vendita di foie gras, importato prevalentemente dalla Francia.
Per tutta l’ottava edizione del noto show coking, quindi sarà attiva una mobilitazione social per convincere i giudici Antonino Cannavacciuolo, Joe Bastianich, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli, ma anche Sky e la Endemol Shine Italy, la società di produzione di MasterChef, a dire addio al fegato.
“La scelta di non utilizzare più foie gras, presente invece in alcune puntate delle scorse edizioni, aiuterebbe a denunciare le terribili sofferenze inflitte agli animali per produrlo,”dice Essere Animali.
Così mentre supermercati hanno detto addio a questa pietanze, noi vogliamo ricordare cosa si cela dietro la produzione di questo cibo considerato come gourmet e molto gettonato in Francia e non solo.
“Anatre e oche, spesso rinchiuse in minuscole gabbie dove non riescono nemmeno ad aprire le ali, vengono alimentate più volte al giorno con un tubo inserito a forza nella gola. In poche settimane il loro fegato si ammala e può raggiungere dieci volte il peso di un organo sano, rendendo per questi animali doloroso persino respirare”, dice l’organizzazione.
Essere Animali è riuscita a filmare questa pratica all’interno di alcuni allevamenti in Francia, paese dove viene prodotto circa il 70% del foie gras consumato in tutto il mondo.
Le GDO che hanno detto ADDIO al foie gras
Dopo l’indagine l’organizzazione si era rivolta ai supermercati della GDO chiedendo di non venderlo più. Ad oggi non lo vendono più:
Pam/Panorama,
Eataly,
Conad,
Esselunga,
Gruppo Selex,
MD SpA,
Lidl,
Crai,
Bennet,
Realco Sigma,
Tigros
che si sono unite a Coop che aveva già scelto autonomamente di non vendere più foie gras.
Anche il Comitato Scientifico Veterinario dell’Unione Europea ha definito l’alimentazione forzata ‘gravemente lesiva del benessere animale’ e in molti paesi del mondo questa pratica è illegale”.
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Foto: Essere Animali