In Italia nel 2018 è calato il numero di vegetariani, ma è aumentata la percentuale chi sceglie una dieta vegana (1%), completamente cruelty-free. Lo rivela il nuovo rapporto Eurispes 2019. Gli italiani inoltre sono sempre più pet friendly e un terzo condivide casa con un animale domestico
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In Italia nel 2018 è calato il numero di vegetariani, ma è aumentata la percentuale chi sceglie una dieta vegana (1%), completamente cruelty-free. Lo rivela il nuovo rapporto Eurispes 2019. Gli italiani inoltre sono sempre più pet friendly e un terzo condivide casa con un animale domestico.
Il Rapporto Italia 2019, giunto quest’anno alla 31a edizione, ha esaminato vari aspetti della realtà italiana rappresentativi del nostro Paese nel 2018.
In calo vegetariani, aumentano i vegani
Sul fronte dell’alimentazione è rimasto sostanzialmente stabile il numero complessivo di vegetariani e vegani. In totale,in Italia sono il 7,3% (+0,2% rispetto al 2018, -0,3% rispetto al 2017, -0,7% rispetto al 2016, +1,4% rispetto al 2015, +0,2% rispetto al 2014). A contribuire alla stabilità però non sono i vegetariani, in calo rispetto agli anni precedenti.
Questi ultimi sono scesi infatti al 5,4% perdendo lo 0,8% rispetto al 2018. Il 4,9% inoltre ha sperimentato e poi abbandonato la dieta vegetariana. In aumento invece la percentuale di vegani, pari all’1,9% (+1% rispetto al 2018).
Un quarto di essi (25,1%) la considera un vero e proprio stile di vita mentre 3 su 10 sono certi dei benefici sulla salute. Eppure, il 32,1% di chi ha sperimentato e poi abbandonato, lo ha fatto per avere un’alimentazione più completa. Il 35,7%, invece, ha sofferto troppe rinunce.
Italiani amici degli animali
Dall’analisi è emerso anche che un terzo degli italiani, pari al 33,6% vive con almeno un animale domestico, percentuale in aumento dell’1,1% rispetto al 2018 quando era pari al 32,4%. In particolare, sono in aumento le famiglie che accolgono due, tre o più animali: rispettivamente 8,1% (7,1% nel 2018), 4,7% (contro il 3,7%), 3,8% (nel 2018 era il 2,3%). Si tratta soprattutto di cani (40,6%) e gatti (30,3%). A seguire gli animali preferiti sono uccelli (6,7%), pesci (4,9%), tartarughe (4,3%), conigli (2,5%) e criceti (2%). Gli animali esotici, per fortuna, sono pari al 2%, prima del cavallo (1,3%), dei rettili (1,1%) e dell’asino (0,4%).
Anche la spesa media dedicata alla cura degli animali è aumentata negli ultimi anni: è raddoppiato rispetto al 2017 il numero di persone che spendono tra i 51 e i 100 euro (33,2% a fronte del 31,4% del 2018 e del 15,4% del 2017). In aumento anche coloro che spendono tra i 101 e i 200 euro (14,5% rispetto all’8,1% del 2018, al 4,5% del 2017). La spesa maggiore, che va da 201 a 300 euro, riguarda il 3,7% del campione (+1,5% rispetto al 2018). Nel 2017 nessuno spendeva questa cifra.
Animali come familiari
Il 76,8% degli italiani considera i propri animali al pari dei familiari. Per 6 su 10 sono i migliori amici (60%), quasi un terzo li considera dei figli (32,9%) e solo il 20,5%, uno su 5, considera gravoso tenere un animale in casa.
Le difficoltà però si trovano non appena si mette piede fuori di casa. Quattro su 10 hanno avuto “abbastanza” e “molte” difficoltà in ristoranti, alberghi, negozi e spiagge. Per questo, un terzo degli intervistati (33,7%) sceglie solo alberghi e strutture per friendly. accettano animali. Il 37,1% porta sempre con se il proprio amico a quattro zampe e solo 3 su 10 (29,5%) lo lasciano in una pensione.
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Boom dei prodotti “speciali”, anche senza avere intolleranze
Il “senza” sembra aver conquistato un italiano su quattro (19,3%), che nel 2018 ha acquistato prodotti senza glutine ma solo al 6,4% è stata diagnosticata una intolleranza, mentre il 12,9% li assume senza celiaco. Il 18,6% compra prodotti senza lievito: il 4,6% è stato effettivamente riconosciuto intollerante, a differenza del 14% che ammette di non esserlo. Un quarto invece(26%) acquista prodotti senza lattosio, ma solo l’8,5% è realmente intollerante.
Ma a preoccupare di più il faidate per l’assunzione di antibiotici. Quasi 4 italiani su 10 hanno ammesso di averli presi senza prescrizione medica “qualche volta” (33%) e “spesso” (4,8%).
Pericolose abitudini, decisamente poco salutari visto che l’antibiotico-resistenza sta diventando un problema sanitario molto serio in tutto il mondo.
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Francesca Mancuso