Fissare un livello massimo di assunzione di zuccheri, al di sotto del quale il consumo non provochi problemi di salute, non è possibile.
Non è possibile fissare una soglia di rischio: così l’Efsa conferma la correlazione tra l’assunzione di diverse tipologie di zuccheri e il rischio di sviluppare una serie di problemi di salute, tra cui obesità, diabete e carie
Fissare su base scientifica un livello massimo di assunzione tollerabile di zuccheri alimentari, al di sotto del quale il consumo non provochi problemi di salute, non è possibile. A dirlo è una valutazione provvisoria condotta da un gruppo di esperti scientifici sulla nutrizione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), dopo aver analizzato più di 30mila pubblicazioni.
Le conclusioni dell’Efsa circa la sicurezza degli zuccheri alimentari sono state pubblicate in un progetto di parere sul quale è stata avviata una consultazione pubblica che terminerà a settembre.
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Richiesta da cinque Paesi nordici
Sono Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia ad aver chiesto all’Efsa di aggiornare una valutazione del 2010 e di rivedere la più recente letteratura scientifica sui nessi tra assunzione di zuccheri e patologie tra cui obesità, diabete di tipo II, malattie cardiovascolari, gotta e carie dentarie.
Nello specifico, è stato chiesto se fosse possibile fissare su base scientifica, con riferimento agli zuccheri alimentari totali, un valore soglia denominato “livello massimo di assunzione tollerabile” (UL) per i nutrienti, al di sotto del quale il consumo non provochi problemi di salute. Dopo aver passato al vaglio più di 30mila pubblicazioni, gli esperti scientifici sono giunti provvisoriamente alla conclusione che non è possibile fissare tale soglia.
Nonostante ciò, il parere conferma, con relativi gradi di certezza, i molteplici nessi esistenti tra l’assunzione di diverse categorie di zuccheri e il rischio di sviluppare malattie metaboliche croniche e carie dentarie. Scopo di queste informazioni è assistere gli Stati membri dell’UE nella definizione di obiettivi nutrizionali per la popolazione e/o di raccomandazioni sanitarie per i singoli cittadini sul territorio nazionale, si legge nella nota.
Il progetto di parere comprende un modello di assunzione a dimensione UE con cui calcolare il consumo di zuccheri alimentari in ciascun Paese, e un quadro più dettagliato delle principali categorie di alimenti che contribuiscono all’assunzione di zuccheri tramite l’alimentazione.
Secondo l’Efsa le principali fonti di assunzione di zuccheri liberi e aggiunti variano da adulti a bambini. Se per questi ultimi sono il latte e i latticini zuccherati, per gli adulti le principali fonti sono le bibite zuccherate, i dolciumi, i succhi di frutta e la pasticceria.
Fonte: EFSA
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