“È ingiustificato e non necessario”: l’Ue boccia il divieto dell’Ungheria sulla carne coltivata (e ora guardi all’Italia)

La Commissione Ue considera "ingiustificato" e "non necessario" il disegno di legge ungherese che vieterebbe la produzione e l’immissione sul mercato di carne allevata in laboratorio. "Nell’Unione europea - si legge nel parere circostanziato - non è stata ancora concessa alcuna autorizzazione per nessun prodotto a base di carne allevato in laboratorio, pertanto questi prodotti non possono essere immessi sul mercato comunitario"

La Commissione Europea ha espresso un parere circostanziato sul disegno di legge proposto dall’Ungheria che vieterebbe la produzione e la vendita di carne coltivata.

L’Ungheria era stato il secondo Paese europeo, dopo l’Italia, ad aver prodotto un divieto del genere, ma ora il parere Ue boccia sostanzialmente quella proposta di legge.

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Non è ancora stata concessa alcuna autorizzazione per prodotti di carne coltivata in laboratorio; pertanto, questi prodotti non possono essere messi sul mercato nell’Unione – si legge nel parere della Commissione Europea. Un divieto è quindi superfluo, poiché attualmente il divieto di commercializzarlo deriva dalla legislazione dell’Unione e si applica a tutto il territorio dell’Unione.

Un divieto è ingiustificato, poiché potrebbe precludere la procedura di autorizzazione armonizzata per gli alimenti innovativi a livello dell’UE, che include una valutazione scientifica da parte dell’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare).

Il parere circostanziato ora obbligherà l’Ungheria a rinviare l’adozione del disegno di legge di sei mesi dalla data di notifica (dunque fino al 13 gennaio 2025) e a rispondere alla Commissione sul seguito che intende dare a tale parere circostanziato.

Ma quanto all’Italia?

Anche la normativa italiana fortemente voluta dal ministro della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, analoga a quella ungherese, è da ritenersi “bocciata” dalla Commissione nella sostanza – dicono dall’Associazione Luca Coscioni, che insieme a Science For Democracy, aveva presentato un parere sulla legge ungherese. In ragione del parere emesso sulla legge ungherese, anche la legge italiana va considerata in violazione delle norme europee.

Sarebbe ora che il nostro Governo, in effetti, abroghi la legge nazionale, che resta vigente, anche se inapplicabile, facendo finalmente chiarezza normativa.

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