Cotton Candy, ecco l’uva al gusto di zucchero filato

Cotton Candt, l'uva al gusto di zucchero filato. Um'alternativa salutare a caramelle e dolciumi?

Hanno l’aspetto e il profumo di comuni acini d’uva, ma il loro sapore è identico a quello dello zucchero filato, almeno a parere di chi ha avuto l’opportunità di assaggiarli. I chicchi d’uva al gusto di zucchero filato sono già considerati come un’alternativa interessante alle caramelle e ai dolciumi.

30 grammi di chicchi d’uva Cotton Candy contengono 5 grammi di zucchero, circa il 12% in più della comune uva da tavola. Si tratta comunque di una quantità decisamente inferiore rispetto ai comuni dolciumi, che possono contenerne anche quattro volte tanto. Ecco perché la nuova tipologia di uva viene considerata comunque salutare.

L’uva, di per sé, è ben nota per il suo elevato contenuto di zuccheri naturali, che vengono estratti per ottenere dei dolcificanti da utilizzare, ad esempio, nel confezionamento delle marmellate, per sostituire lo zucchero raffinato. Il loro creatore, David Cain, descrive l’uva Cotton Candy come una vera e propria alternativa a caramelle e dolciumi, sia dal punto di vista della salute che del gusto e della ricerca del sapore dolce.

Come è stata ottenuta questa speciale uva zuccherina? Semplicemente grazie ad un processo di ibridazione tra differenti varietà di uva, che ha richiesto 12 anni di lavoro per raggiungere il risultato finale desiderato. Il polline è stato trasferito da una pianta all’altra per creare una qualità di uva dal maggiore contenuto di zucchero. Sono state accostate tra loro alcune varietà di uva tanto dolci quanto poco comuni.

L’uva Cotton Candy si trova in commercio negli Stati Uniti dal 2011, in quantità limitate. La novità è stata accolta in modo tanto positivo che i coltivatori che l’hanno creata hanno deciso di incrementarne la produzione, estendendo i terreni da 100 a 200 acri, già pronti per la coltivazione e la produzione di uva del 2014. Pare che le novità per quanto riguarda l’uva non siano finite qui, e che presto avremo a disposizione nuovi sapori e varietà, un po’ come accade già per le mele.

Marta Albè

Fonte e foto: http://www.theshelbyreport.com

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