Più cibi confezionati e troppa carne rossa (serviti in piatti con PFAS): così il Covid ha “rovinato” le mense scolastiche italiane

Come si mangia nelle mense scolastiche italiane? A fornire un quadro poco rassicurante è la nuova l’indagine annuale di FoodInsider

Come si mangia nelle mense scolastiche italiane? A fornire un quadro poco rassicurante è la nuova l’indagine annuale di FoodInsider, che ha preso in esame sia l’impatto ambientale che il tipo di alimenti serviti agli studenti del nostro paese.

In particolare, l’indagine ha  valutato l’equilibrio e l’impatto sull’ambiente di una cinquantina menu scolastici italiani rappresentativi del 28% circa del panorama della ristorazione scolastica a livello nazionale. Inoltre, è stato adottato l’impianto del questionario Menu a punti sviluppato dall’Asl2 di Milano. 

I risultati sono stati presentati nei giorni scorsi durante una conferenza stampa alla Camera dei Deputati. Secondo quanto emerso dal “6° Rating dei menu scolastici di foodinsider”, sono diverse le cattive notizie che di certo non faranno piacere ai genitori. 

Più cibi confezionati e carne rossa

La prima, a nostro avviso, anche in termini di importanza è questa: sono sempre di più i menu che offrono cibi processati, come le carni conservate, (che l’OMS classifica nel gruppo 1 dei cibi ‘sicuramente cancerogeni’) e ultra-processati (che la FAO classifica nel gruppo 4 tra cui “crocchette” e “bastoncini”, salsicce, hamburger, hot dog e altri prodotti a base di carne ricostituiti; e zuppe, dessert confezionati). Lo scorso anno, la percentuale di tali alimenti nelle mense era pari al 75,5%, quest’anno è dell’81,5%.

Per Foodinsider, si tratta di un dato che va di pari passo con l’aumento della frequenza di carni rosse. In testa a questa poco lodevole classifica troviamo Terni che detiene il record di 10 proposte su 20 giorni di mensa.

In nome della velocità, si rinuncia anche alla qualità. Ed è così che arriviamo a un’altra pessima notizia. Secondo l’analisi, le mense scolastiche fanno sempre più ricorso a piatti veloci che hanno l’obiettivo di saziare, come pasta in bianco, pizza, bastoncini, hamburger, crocchette, formaggio spalmabile yogurt e budino.

Si continuano a trovare menu squilibrati con pasti iperproteici dati dalla la somma di più proteine, vegetali e animali  come: pasta e fagioli, frittata e piselli (Grosseto) oppure pasta e ceci, rollé di tacchino e piselli prosciuttati (Lecce) che propongono un pasto che va ben oltre il valore nutrizionale consigliato per bambini.

In calo anche l’attenzione per l’ambiente

Le cattive notizie non sono ancora finite. Sono in calo, rispetto alla passata edizione, le mense che somministrano il pasto con stoviglie lavabili, passarte dal 65% al 59%. In altre parole, nonostante i proclami e le iniziative di sensibilizzazione, ciò si traduce in un maggiore ricorso all’usa e getta. Usa e getta che di recente sono finiti nel mirino di un’inchiesta de Il Salvagente sulla presunta presenza di PFAS.

Questa è la mensa che i genitori non hanno potuto vedere perché l’alibi del Covid li ha tenuti fuori dalle ispezioni: solo il 7,9% del nostro panel di genitori ha dichiarato di aver potuto fare ispezioni con regolarità, il 17% solo poche ispezioni, e il 75,1% non è stato autorizzato ad entrare a scuola per adempiere all’attività ispettiva.

Secondo Claudia Paltrinieri, Presidentessa di FoodInsier,

Si allarga la forbice tra la mensa resiliente che nonostante le difficoltà organizzative dovute al consumo del pasto in classe, ha investito per migliorare o mantenere alto lo standard qualitativo del servizio, rispetto a quelle mense dove il  servizio é equiparabile ad una sorta di  “fast food a scuola”, dove si é approfittato nel cogliere alla lettera l’indicazione di questa estate del CTS di ‘semplificazione’ del pasto, arrivando persino a sospendere la somministrazione dell’acqua.’

Le migliori mense scolastiche italiane

L’indagine di Foodinsider però si è soffermata anche sulle realtà virtuose, individuando anche le migliori mense scolastiche, che hanno compreso e messo in pratica il loro vero spirito, quello non di saziare ma di nutrire, educare, creare sviluppo economico e sociale nel rispetto dell’ambiente.

Tra queste mense virtuose troviamo sul podio Fano, Cremona e Parma a pari merito al secondo posto e, a seguire, Jesi. Le mense di questi comuni si sono distinte

per la biodiversità dei piatti, per l’equilibrio della dieta, la capacità di elaborare ricette e la qualità delle materie prime, in gran parte biologiche.

A seguire. nella top ten troviamo Rimini, Trento e anche Bologna e Ancona. Qui la classifica completa delle migliori mense scolastiche italiane:

menu scolastici classifica

@FoodInsider

Fonti di riferimento: FoodInsider

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