Il consumo eccessivo di zucchero raffinato può portare ad una vera e propria dipendenza. Ma cosa succede quando riduciamo drasticamente il nostro consumo di zuccheri aggiunti?
Il consumo eccessivo di zucchero raffinato potrebbe portare ad una vera e propria dipendenza. Ma cosa succede quando riduciamo drasticamente il nostro consumo di zuccheri aggiunti?
Carboidrati e zuccheri naturali, come quelli presenti nella frutta, sono fondamentali per il nostro organismo e per il metabolismo, ma la comune dieta occidentale ci spinge a consumare zuccheri in eccesso, con particolare riferimento allo zucchero bianco e in generale agli zuccheri aggiunti presenti nei prodotti confezionati.
Il cibo è una ricompensa “naturale” per il nostro organismo, così come lo è la voglia di dolce. Possiamo soddisfare facilmente la nostra voglia di dolce grazie alla frutta che la natura ci offre in abbondanza, ma siamo in realtà abituati per lo più a rivolgerci a prodotti ben diversi, in cui il contenuto di zucchero può risultare molto più elevato rispetto alle reali esigenze del nostro organismo.
Ecco perché, ad esempio, è stato calcolato che già 10 anni fa l’americano medio consumava 22 cucchiaini di zucchero aggiunto al giorno, pari a 350 calorie extra. Tale quantitativo potrebbe essere persino aumentato da allora ma fa ben comprendere la situazione alimentare in cui ci trovavamo e ci troviamo.
Solo qualche settimana fa in Gran Bretagna è stato stimato che il cittadino medio assume ben 283 cucchiaini di zucchero alla settimana. Lo zucchero raffinato viene così considerato un dolce veleno che sta rovinando la nostra salute perché rientra nella nostra dieta in quantità davvero spropositate. Basterebbe controllare quanto zucchero aggiunto contengono una bibita gassata, un succo di frutta industriale o una merendina confezionata per capire quanto la nostra dieta sia ricca di questo ingrediente molto discusso sin dall’infanzia.
Al giorno d’oggi è quasi impossibile imbattersi in prodotti alimentari lavorati e trasformati privi di zuccheri aggiunti, per motivi di sapore e di conservazione. Questi zuccheri aggiunti sono subdoli e all’insaputa di molti di noi si starebbero comportando come delle vere e proprie droghe, in grado di causare dipendenza al pari della nicotina, dell’alcol o della cocaina. Ecco allora conseguenze come difficoltà a rinunciare ai dolci, aumento di peso fino all’obesità, carie, problemi cardiocircolatori, diabete.
Studi recenti suggeriscono che un consumo eccessivo di zuccheri raffinati e di zuccheri aggiunti in generale sia in grado di agire sul cervello creando una dipendenza reale. Proprio come le droghe, gli zuccheri sarebbero in grado di provocare un rilascio di dopamina e di agire su alcuni importanti recettori del cervello.
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L’assunzione ripetuta di zucchero porterebbe il cervello ad aumentare le proprie necessità di zucchero per raggiungere l’effetto di un rilascio sempre più elevato di dopamina. Al momento questo tipo di studi è stato condotto sui roditori, ma si ipotizza che gli stessi processi primitivi si verifichino anche sul cervello umano.
L’eccessivo consumo di zucchero raffinato potrebbe anche avere tra le proprie conseguenze depressione e comportamento impulsivo. Si tratta di tematiche ancora da approfondire che ci fanno però riflettere sulle basi neuro-chimiche della dipendenza da zucchero. Pare che per riuscire ad abbandonare i dolciumi e l’abitudine di aggiungere qualche cucchiaino di zucchero per dolcificare il caffè o una tisana serva un impegno di almeno 40 zuccheri. Dopodiché, tutti i cibi e le bevande dolci che in precedenza consumavate ogni giorno senza problemi, probabilmente vi appariranno “troppo dolci”. E dovrete ricostruire la vostra “tolleranza” allo zucchero, come è successo a Andrew, ragazzo amante dei dolciumi che ha provato a ridurre drasticamente il consumo di zucchero bianco e zuccheri aggiunti.
Pensate che rinunciare ad aggiungere qualche cucchiaino di zucchero alle vostre bevande calde preferite sia una sfida troppo difficile? Forse non dipende soltanto da una questione di gusti ma anche dalla dipendenza che gli proprio gli zuccheri aggiunti potrebbero provocare nel nostro organismo.
Marta Albè
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