Novameat, arriva la carne ‘finta’ stampata in 3D da un ricercatore italiano

Novameat lancia sul mercato una bistecca 100% vegetale che – assicurano – ricorda in tutto e per tutto quella di carne animale

Novameat, una start-up guidata dall’italiano Giuseppe Scionti, lancia sul mercato una bistecca 100% vegetale che – assicura – ricorda in tutto e per tutto quella di carne animale

La bistecca del futuro, 100% vegetale, ecologica e rispettosa dell’ambiente ma al contempo saporita e appagante per il palato sta per essere lanciata sul mercato. Si chiama Novameat ed è stata immaginata da un bioingegnere italiano, Giuseppe Scionti. L’obiettivo alla base del progetto avveniristico è la salvaguardia della biodiversità e il contrasto alla crisi climatica attraverso un’alimentazione sostenibile e consapevole.

L’idea di lanciare sul mercato alternative alla carne non è nuova, si innesta anzi in un settore in rapida espansione fatto di hamburger, polpette, straccetti e salsicce derivanti da prodotti vegetali come tofu, soia, alghe, barbabietola o legumi. Novameat, tuttavia, è innovativa perché è la prima start-up a creare un taglio di ‘finta carne’ unico, da cui poter tagliere pezzi in tutto e per tutto simili alle bistecche: non prodotti processati e triturati quindi, ma l’idea della succosa e fibrosa fetta di carne che a molti vegetariani e vegani manca. (Leggi anche: Otto valide alternative alla carne)

Novameat, per la realizzazione della sua ‘bistecca’, utilizza proteine di pisello, olio di girasole, fibre delle alghe ed estratto di succo di barbabietola per il caratteristico colore rosso della carne. Tutti questi ingredienti saranno poi materiale utilizzato da una speciale stampante 3D in grado di dare forma e consistenza alla finta bistecca.

L’azienda conta di lanciare il prodotto sul mercato entro il prossimo anno. Il punto di partenza sarà la preparazione di piatti vegetali all’interno di ristoranti selezionati, poi si passerà alla vendita della finta carne al dettaglio. Non si prevede per ora la vendita anche delle stampanti che servono per produrre la ‘carne’, anche se l’azienda non esclude l’eventualità per il futuro.

Ma questa ‘bistecca’ sarà valida dal punto di vista nutrizionale? Secondo i produttori, sì. Il mix di ingredienti alla base della ricetta è stato studiato apposta per sopperire al fabbisogno proteico dei consumatori, ma in modo più sostenibile. Ricordiamo, in ogni caso, che rinunciare alla carne in difesa dell’ambiente non è pericoloso per la nostra salute, anzi: numerosi studi concordano nel sostenere che un’alimentazione vegana è addirittura più sana di quella onnivora – a patto che sia equilibrata e che i nutrienti siano assunti nel modo corretto. Per fare questo e non incorrere nel rischio di carenze, è bene consultare un nutrizionista che sicuramente saprà seguirci nel nostro passaggio all’alimentazione vegetale.

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Fonte: Novameat

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