Illecita commercializzazione di bovini infetti, con marchi auricolari contraffatti e dichiarati falsamente di razza pregiata, al fine di trarne indebiti profitti. L'operazione è in corso nelle province di Arezzo, Avellino, Bari, Foggia, L'Aquila, Latina, Lodi, Matera, Padova, Perugia, Pesaro Urbino, Pistoia, Potenza, Ravenna, Rieti, Roma, Siena, Terni, Torino, Verona e Viterbo.
Cosa serviamo in tavola? La carne che mangiamo è sicura? Attenzione, perché potrebbe essere infetta. I carabinieri del comando carabinieri per la Tutela della Salute stanno eseguendo 78 decreti di perquisizione e sequestro, emessi dalla procura della Repubblica di Perugia, nell’ambito dell’indagine ‘Lio’, condotta dal Nucleo A.S. di Perugia.
Riguarda l‘illecita commercializzazione di bovini infetti, con marchi auricolari contraffatti e dichiarati falsamente di razza pregiata, al fine di trarne indebiti profitti. L’operazione è in corso nelle province di Arezzo, Avellino, Bari, Foggia, L’Aquila, Latina, Lodi, Matera, Padova, Perugia, Pesaro Urbino, Pistoia, Potenza, Ravenna, Rieti, Roma, Siena, Terni, Torino, Verona e Viterbo.
Ecco, quindi, un altro scandalo da aggiungere alla lista delle frodi alimentari che riguardano la produzione e la commercializzazione della carne, mentre l’eco delle inchieste sulla carne di cavallo continua ancora a farsi sentire. Uno scandalo che arriva proprio a pochi giorni dalla conclusione della Settimana mondiale per l’abolizione della carne promossa dal movimento internazionale Meat Abolition, con il sostegno di tante altre associazioni a livello locale.
D’altronde, come ricorda la Coldiretti, dall’inizio della crisi è piùche raddoppiato, con un aumento del 119%, il valore dei sequestri effettuati nel settore delle carni perché adulterate, contraffate o falsificate, per un totale che è salito a 112,2 milioni di euro nel 2013 con ben 1649 persone coinvolte.
“Con la crisi – sottolinea la Coldiretti – aumentano i rischi di frodi e sofisticazioni a tavola in Italia che puo’ contare su un efficace sistema di controllo che ha consentito di conquistare primati in Europa e nel mondo in termini di sicurezza alimentare”.
Un motivo in più per riflettere sul ruolo della carne nella nostra alimentazione e provare, se non ad eliminare del tutto, almeno a diminuirne il consumo, in nome del pianeta, degli animali e anche della nostra salute.
Roberta Ragni
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