Carne coltivata: l’Italia non è più sola, anche la Florida ha deciso di vietarla

Pensavamo di essere gli unici al mondo a vietare la carne coltivata e invece... ora è arrivata anche la Florida e potrebbero seguirla a breve altri stati Usa

Non più solo in Italia. La carne coltivata, quella prodotta in laboratorio da cellule animali, è ora al centro di un acceso dibattito legislativo anche in Florida. Qui il Senato ha votato, con 26 voti favorevoli e 10 contrari, il disegno di legge per vietarne la produzione nello Stato.  

La legislazione è ora in viaggio verso il governatore Ron DeSantis per essere esaminata e, se approvata, renderebbe un reato di secondo grado vendere o produrre carne coltivata.

L’azione legislativa è stata supportata dalla Florida Cattlemen’s Association, che ha sottolineato la lunga storia di regolamentazione della carne convenzionale nel Paese, temendo che l’etichettatura e la percezione della carne coltivata possano minare la fiducia del consumatore verso questo prodotto.

Dusty Holley, direttore dei servizi sul campo dell’associazione, ha espresso preoccupazioni sul fatto che la carne coltivata possa essere erroneamente equiparata alla carne convenzionale, senza avere però lo stesso livello di regolamentazione.

La carne prodotta in laboratorio è stata approvata per la vendita e la distribuzione solo di recente negli Stati Uniti dove, attualmente, sono due società, la Good Meat e Upside, ad aver avuto il via libera per produrla e nuove approvazioni non sembrano essere in vista. Quindi, nonostante quello che da oltre oceano possiamo immaginare, in realtà l’accesso dei consumatori a questo prodotto rimane, anche negli Usa, molto limitato e i costi di produzione sono ancora elevati rispetto alla carne convenzionale.

Ora però il divieto della carne coltivata in Florida, se approvato in maniera definitiva, potrebbe avere conseguenze significative sulla ricerca nel settore.

Le implicazioni del divieto della carne coltivata in Florida non si limitano tra l’altro solo a questo Stato. A livello nazionale, anche altri Stati come Alabama, Texas e Arizona stanno prendendo in considerazione leggi simili o hanno già introdotto normative sull’etichettatura e sulla produzione di carne coltivata.

I sostenitori della carne coltivata negli Usa vedono però ovviamente queste misure come ostacoli alla libertà di scelta dei consumatori e come minacce all’innovazione tecnologica nel settore alimentare. Aziende come Eat Just e Wildtype, leader nella produzione di carne e pesce coltivati, stanno lottando contro queste restrizioni, sottolineando il potenziale della carne coltivata di fornire un’alternativa sostenibile e eticamente accettabile alla carne convenzionale.

Il destino della carne coltivata resta insomma incerto, ma una cosa è chiara: il dibattito su questa tecnologia continuerà a infiammare le discussioni politiche e sociali in tutto il mondo.

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Fonte: WUFT

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