Carne coltivata: la lobby europea che rema contro (e “bara” anche sui soldi che riceve ogni anno)

Follow the Money svela irregolarità nel registro delle lobby dell'UE, in particolare sui finanziamenti di Farm Europe, che si oppone alla carne coltivata

Negli ultimi mesi, la carne coltivata in laboratorio è diventata un campo di battaglia politico in Europa, con Italia e Ungheria che si sono unite ad altri politici conservatori per opporsi a questa innovazione alimentare. Ma dietro questa lotta si nasconde una verità scomoda che potrebbe minare un po’ la fiducia dell’opinione pubblica nelle istituzioni europee.

A lanciare l’accusa è Follow the Money, quotidiano specializzato in inchieste investigative riguardanti il flusso di denaro e le sue influenze sul settore pubblico e privato, che ha messo in luce irregolarità significative nel registro delle lobby dell’Unione Europea.

Si tratta del Registro per la trasparenza della Commissione Europea, uno strumento creato appunto per aumentare la trasparenza nelle interazioni tra le istituzioni dell’Unione Europea e le organizzazioni che cercano di influenzare la legislazione e le politiche dell’UE.

Il Registro per la trasparenza richiede alle lobby e ad altri gruppi di interesse di registrarsi e dichiarare informazioni dettagliate sui loro obiettivi, le loro attività e i finanziamenti ricevuti.

L’inchiesta di Follow the Money, però, ha evidenziato problemi con la precisione e la completezza delle informazioni dichiarate. Si parla nello specifico di Farm Europe, un think-tank che si occupa di questioni agricole e alimentari, impegnato nel difendere le tradizioni culinarie e gli interessi degli agricoltori tradizionali. Un gruppo che sta giocando un ruolo cruciale nella campagna contro la carne coltivata a Bruxelles.

Per capire chi finanzia questa organizzazione, Follow the Money ha esaminato i documenti delle autorità belghe. Nonostante il rendiconto non specificasse quali aziende supportano Farm Europe, si è scoperto che i loro finanziamenti annuali superano di gran lunga le cifre riportate nel registro delle lobby dell’UE.

Secondo l’inchiesta, Farm Europe ha riportato nel registro un budget annuale di soli 200.000 euro, mentre il vero importo ricevuto è di circa 1,6 milioni di euro. Questo gap significativo solleva interrogativi seri sulla trasparenza e sull’affidabilità del registro delle lobby, che si basa sulla dichiarazione autonoma delle informazioni da parte delle stesse lobby senza verifica indipendente.

Quando Follow the Money ha chiesto spiegazioni, Farm Europe ha risposto che il registro aveva cambiato le regole per la dichiarazione dei budget. Inizialmente, si doveva dichiarare solo l’attività coperta dal registro, non il budget totale. Tuttavia, le nuove linee guida hanno corretto questa discrepanza, portando il registro a riflettere il budget corretto di 1,6 milioni di euro.

Le rivelazioni di Follow the Money mettono in luce una problematica più ampia riguardo alla trasparenza nel processo legislativo dell’UE. Se le lobby possono dichiarare informazioni finanziarie in modo errato o fuorviante, ciò mina la capacità dell’opinione pubblica e dei decisori di valutare correttamente l’influenza e l’impatto di queste organizzazioni.

Inoltre, l’inchiesta ha rivelato che i dirigenti di Farm Europe, Yves Madre e Luc Vernet, hanno guadagnato rispettivamente 523.800 e 439.000 euro nell’ultimo anno. Stipendi di cifre davvero considerevoli!

Con la carne coltivata sempre più al centro del dibattito, è importante che cittadini e politici chiedano maggiore chiarezza sui finanziamenti delle lobby e sul loro impatto nelle decisioni. Solo con più trasparenza possiamo assicurarci che le decisioni siano giuste e non guidate da interessi nascosti.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Fonte: Follow the Money

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram