Un sistema ben collaudato: cambiavano la data di scadenza della carne, utilizzavano sostanze chimiche per coprire il cattivo odore e camuffarne l’aspetto, con il consenso di alcuni funzionari del governo brasiliano.
Un sistema ben collaudato: cambiavano la data di scadenza della carne, utilizzavano sostanze chimiche per coprire il cattivo odore e camuffarne l’aspetto, con il consenso di alcuni funzionari del governo brasiliano.
Uno scandalo sulla carne che coinvolge importanti aziende e scuote tutto il Brasile, il più grande esportatore di manzo e pollo al mondo e il quarto di carne di maiale. Le vendite nel 2016 hanno rappresentato il 7,2% del commercio mondiale.
Trentasei arrestati, trentatré funzionari del ministero dell’Agricoltura esonerati, decine di imprese indagate.
L’inchiesta ‘Carne fraca’, ovvero carne debole, scoperchia un vaso di pandora nell’operazione antisofisticazione più grande mai realizzata che non coinvolge solo il Brasile ma tutto il mondo, visto che la maggior parte era soggetta a esportazione.
Una notizia di cui avevano già dato riscontro i colleghi di greenMe Brasile che spiegavano anche perché è stato scelto questo nome per l’operazione. ‘Carne debole’ si riferisce alla scarsa qualità della carne e alla totale assenza di morale dei pubblici funzionari comprati dalle mazzette. Loro hanno ingannato il popolo brasiliano ingannato in questa enorme frode alimentare.
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Le indagini della Polizia federale sono andate dritte al punto facendo emergere un quadro inquietante tenuto in piedi da un sistema di tangenti tra industriali e alcuni funzionari dell’Agricoltura, teso a liberalizzare le licenze dei frigoriferi alimentari.
Ma non solo. La carne scaduta veniva adulterata con prodotti chimici, compresi acidi non permessi nell’uso alimentare e probabilmente cancerogeni, i tranci di bovino erano gonfiati con l’acqua così, da aumentarne il peso.
Fuori non rimangono neanche pollo e maiale. Nel primo caso, veniva aggiunta della carta, nelle salsicce invece veniva macinata carne della testa del maiale.
Quali sono le aziende coinvolte?
Così come era successo per la mozzarella di bufala in Campania, anche qui vanno alla sbarra imprese leader del settore. Tra le 22 imprese ci sono la JBS e BRF, due tra i maggiori produttori alimentari del Brasile che controllano marche come Seara, Perdigão e Friboi.
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La BRF è il più grande esportatore di carne di pollame nell’ Unione Europea, Russia, Canada e Giappone, mentre la JBS è il più grande esportatore di carne bovina che copre 150 paesi tra Stati Uniti, Germania e Giappone.
“Hanno usato acidi e altre sostanze chimiche, in alcuni casi cancerogene per nasconderne le caratteristiche fisiche e l’odore di marcio”, ha detto Mauricio Moscardi, capo della polizia federale del Brasile.
La polizia ha poi le prove, che le aziende falsificavano i documenti per l’esportazione verso Europa, Cina e Medio Oriente, dove i controlli sono più serrati. Anche qui tutto avveniva con il consenso degli ispettori sanitari.
Secondo Moscardi:
“L’indagine svela perfettamente che sono state prese delle tangenti che coinvolgono i membri Partito del Movimento Democratico Brasiliano, guidato dal presidente Michel Temer e il Partito Progressista”.
Ma non ha svelato i nomi. Nel frattempo, il ministro dell’Agricoltura brasiliano Blairo Maggi, ha rilasciato una dichiarazione dove ha riferito di aver ordinato la sospensione dei 33 funzionari del governo accusati di essere coinvolti nello scandalo.
La situazione attuale italiana
L’Italia è uno dei maggiori importatori europei di carne dal Brasile per quantitativi superiori a 30 milioni di chili che hanno varcato i confini nel 2016. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti che chiede all’Unione europea di bloccare l’importazione di carne dal Brasile, come hanno già fatto Cina e Corea del Sud, in attesa che vengano garanzie sull’esclusione, dalla lista degli esportatori, delle aziende coinvolte nello scandalo di carne avariata.
Dominella Trunfio