Spuntini alla carne di balena cruda. Sono stati serviti al costo di 2 euro in una fiera di prodotti tipici in Germina presso una bancarella norvegese. I funzionari doganali sono subito intervenuti, sequestrando i prodotti venduti come snack tradizionali, per un totale di 3 chili.
Spuntini alla carne di balena cruda. Sono stati serviti al costo di 2 euro in una fiera di prodotti tipici in Germania presso una bancarella norvegese. I funzionari doganali sono subito intervenuti, sequestrando i prodotti venduti come snack tradizionali, per un totale di 3 chili.
“Abbiamo sporto denuncia penale per l’illecita importazione e l’esportazione e la vendita di carne di balena. Il caso ora passa all’ufficio del pubblico ministero di Berlino“, spiega Norbert Scheithauer, portavoce per l’ufficio investigativo doganale. I responsabili potrebbero andare ora incontro a una salatissima multa, e persino una pena detentiva fino a cinque anni. In Germania, infatti, sia l’importazione e la vendita sono illegali.
La caccia commerciale alle balene è vietata dalla moratoria del 1986 della Whaling Commission, ma non inì Norvegia, dove proprio in questi giorni è stata stabilita la la quota di animali che i balenieri sono autorizzati a uccidere. Per il 2013, è stata fissata a 1.286 esemplari. Agli occhi degli espositori, quindi, non c’era niente di strano nel fatto che gli spuntini, probabilmente di carne di Balenottera minore, fossero stati offerti ai visitatori sia affumicati, che marinati, accompagnati dalla tipica salsa al mirtillo o dal peperoncino.
Ma la Whale and Dolphin Conservation Society la pensa diversamente. “Il fatto che la carne di una specie protetta in Germania e in tutta l’UE, venga offerto per la vendita è uno scandalo. Ciò sottolinea il fatto che vi è un urgente bisogno di un’applicazione più chiara e più controllo delle leggi esistenti“, tuonaAstrid Fuchs, Campaign Manager di WDC.
In Germania e in Europa, infatti, abbiamo leggi molto forti per proteggere balene e delfini, ma, come indica questo incidente, la loro attuazione di è spesso inadeguata.
FILETTO DI DELFINO SEQUESTRATO IN ITALIA
Anche nel nostro Paese non siamo immuni a questi illeciti. Basti pensare al caso della carne di delfino servita nei ristoranti italiani, messa allo scoperto dal programma televisivo “Le Iene”.
A tal proposito la Procura della Repubblica di Civitavecchia ha aperto un fascicolo, delegando per i successivi e necessari accertamenti la locale Capitaneria di porto ed il Nucleo Speciale d’Intervento (N.S.I.) del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, per le attività tecniche investigative.
L’attività di indagine, protrattasi nel corso dei mesi appena trascorsi, ha portato all’individuazione dei presunti responsabili della commercializzazione e somministrazione del filetto di delfino. Nei confronti di questi ultimi sono stati disposti appositi controlli, culminanti con la perquisizione presso le abitazioni e le relative pertinenze nonché nei luoghi nella disponibilità degli indagati.
Nel corso delle operazioni sono state rinvenute e sequestrate, a norma dell’art. 252 c.p.p., delle confezioni sottovuoto contenenti mosciame di delfino, pronto per essere venduto, con notevoli ritorni economici. Ora, come riporta GeaPress, le indagini proseguiranno verso la ricostruzione dell’intera filiera, dalla cattura del prodotto fino al consumo, passando per la sua commercializzazione, nonché verso la verifica dell’eventuale somministrazione dello stesso in altri ristoranti della Regione.
Roberta Ragni
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