Dopo il successo dei Neko Café, Londra si appresta a ospitare una novità nel panorama europeo, anche se solo per una settimana: il caffé dei gufi. Si chiama Annie the Owl Bar e si trova nel bellissimo e trendy quartiere di Soho. Al suo interno i clienti potranno sorseggiare cocktail mentre accarezzano dei veri gufi
Dopo il successo dei Neko Café, Londra si appresta a ospitare una novità nel panorama europeo, anche se solo per una settimana: il caffé dei gufi. Si chiama Annie the Owl Bar e si trova nel bellissimo e trendy quartiere di Soho.
Al suo interno i clienti potranno sorseggiare cocktail mentre accarezzano dei veri gufi. Il bar ‘pop-up’ è ispirato ai caffè dei gufi che esistono già da tempo a Tokyo (e dove altrimenti?). E si sta dimostrando così popolare che i biglietti sono andati a ruba.
La spesa di sottoscrizione è di 20 sterline, che comprendono due bevande, e sarà devoluta al The Barn Owl Centre, associazione che si occupa della conservazione dei rapaci notturni.
I gufi che sarà possibile trovare nel bar sono Annie (“La regina”), Winston (“Il saggio”) e Cinders (“Lo sfacciato”). Un falconiere sarà a presente in sala in ogni momento per fare in modo che non si verifichino incidenti, né per i gufi né per le persone.
Il bar dei gufi di Londra sarà aperto, come dicevamo, solo per una settimana, dal 19 al 25 marzo, dalle 20:30 alle 02:00, in linea con le abitudini notturne degli uccelli. La posizione esatta della sede sarà rivelata solo ai fortunati vincitori dell’estrazione tra i biglietti venduti.
Ma non tutti ne sono affascinati. Come Sarah Stafford, che ha lanciato una petizione Change.org contro il bar dei gufi, sollevando preoccupazione per il benessere degli uccelli, considerata la notevole quantità di stress a cui potrebbero essere sottoposti.
“Molti esperti Falconieri, amanti dei gufi ed esperti di rapaci hanno espresso grandi preoccupazioni su questo cocktail bar pop-up in cui appare una miscela di alcol, pubblico e uccelli rapaci. Anche se questi uccelli sono allevati in cattività e sono abituati a stare a contatto con gli uomini, metterli in questo ambiente potrebbe essere pericolsoso. Un conto è sensibilizzare sull’aiuto che si può fornire per fare in modo che i gufi prosperino in natura, altro è metterli in un cocktail bar e farli toccare alle persone”, spiega l’appello.
E in molti sembrano essere d’accordo: nel momento in cui scriviamo oltre 9mila utenti hanno sottoscritto la petizione per chiedere alle autorità di vietare l’apertura del caffé dei gufi. Così tornano alla mente le parole dell’autrice di Harry Potter, JK Rowling, che, consapevole di aver contribuito alla “gufo mania”, tempo fa ha fatto un forte appello ai fan di non copiare il loro eroe scegliendo i gufi come animali da compagnia.
“Se qualcuno è stato influenzato dai miei libri e pensa che un gufo sarebbe felice chiuso in una piccola gabbia e tenuto in una casa, vorrei cogliere questa possibilità per dire con tutte le mie forze: ti sbagli. I gufi dei libri di Harry Potter non sono mai stati destinati a rappresentare il vero comportamento dei gufi veri. Se cercate un’espressione concreta della vostra “gufo-mania”, sponsorizzate piuttosto un gufo in un santuario degli uccelli, dove si possono visitare sapendo di avergli assicurato una vita felice e sana”.
E voi che ne pensate?
Roberta Ragni
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