Dell’anguria – o cocomero – non si butta via niente, nemmeno la buccia o i semi. Ecco come recuperarli in modo semplice.
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Dissetante e zuccherina, l’anguria è per eccellenza il frutto dell’estate. Ma sapevate che dell’anguria – o cocomero – non si butta via niente, nemmeno la buccia o i semi? Anziché riempire il bidoncino dell’umido di avanzi ingombranti e bucce voluminose, c’è un segreto: non buttare via la buccia, ma riciclarla! Ecco come.
Da una fresca insalata estiva ai frullati, passando per un divertente sott’aceto e le confetture, mentre i semi si trasformano in un delizioso spuntino. Fatta eccezione per la buccia verde più esterna dell’anguria, l’intero frutto è commestibile. La buccia, cioè lo strato bianco sotto la pelle verde, contiene molte fibre, vitamina C e amminoacidi e avrebbe anche un effetto disintossicante.
Ricordate, in ogni caso, di acquistare angurie solo nella stagione adatta e di coltivazione biologica.
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Ecco come riciclare la buccia d’anguria in cucina.
Frullato o insalata con bucce di anguria
Il riuso più semplice per la buccia dell’anguria è aggiungere al vostro frullato la polpa bianca: si sposa bene con quasi tutti i mix di frutta. La polpa bianca della buccia dell’anguria ricorda molto quella di un cetriolo. Forse è per questo che è un’ottima aggiunta a un’insalata estiva.
Come: rimuovere la pelle più esterna con il pelapatate e grattugiare grossolanamente la polpa bianca o tagliarla a bastoncini e aggiungerla all’insalata.
Confettura con le bucce di anguria
Per 500 grammi di buccia di anguria occorrono il succo di mezzo limone e 250 grammi di zucchero di canna. Eliminate il verde più esterno della buccia dell’anguria e tagliate a cubetti la buccia rimanente più uno strato di polpa rossa.
Mescolare i pezzi di frutta con lo zucchero e lasciarli in infusione per mezza giornata. Quindi portate a bollore e fate sobbollire fino a quando il tutto avrà la giusta consistenza. Unire il succo di limone e versare il composto caldo in barattoli di vetro sterilizzati.
Sott’aceti di scorza di anguria
I sottaceti con buccia di anguria sono uno spuntino delizioso, buoni anche per accompagnare una porzione di formaggio o come condimento sulle insalate. Per i sott’aceti avrete bisogno di:
- 500 grammi di scorza di anguria con un po’ di polpa rossa
- 200 ml di aceto di mele
- 200 ml di acqua
- 200 grammi di zucchero
- 1 cucchiaino di sale
- spezie (zenzero fresco, chiodi di garofano, pepe in grani, scorza di limone)
Tagliare la polpa dell’anguria a pezzetti. Portare a bollore l’acqua, l’aceto di mele, lo zucchero, il sale e le spezie e cuocere per cinque minuti. Riempire dei barattoli quando è ancora caldo e conservare in frigorifero. Da consumare preferibilmente entro pochi giorni, i sottaceti avranno un sapore migliore.
QUI trovate un’altra ricetta per fare dei sott’aceto di anguria.
I semi di anguria in frullati e insalate
I chicchi dell’anguria non vanno faticosamente tolti, ma mangiati! Contengono preziose vitamine A, B e C, acidi grassi insaturi, ferro, magnesio e calcio. Mangiateli insieme alla polpa, oppure uniteli a frullati o muesli.
I semi di anguria si possono anche essiccare, tostarli in padella con un filo d’olio e sale e poi sgranocchiarli come uno spuntino delizioso e salutare o ancora cospargerli sulla vostra insalata.
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Curiosità: ma quanto sono sostenibili le angurie?
Il cocomero è una cucurbitacea originaria dell’Africa tropicale, può arrivare a pesare anche 20 chili ed è formata da circa il 94% di acqua. I frutti che possono essere acquistati da noi in estate provengono principalmente dall’Europa, dalla Spagna, dalla Grecia, dall’Italia o dalla Turchia. Di solito vengono trasportati in nave o in treno.
L’anguria ha quindi un migliore equilibrio ecologico rispetto a frutti esotici come ananas o mango, che vengono spesso trasportati via aerea. Complessivamente, il bilancio di CO2 delle angurie con un valore di emissione inferiore a 40 grammi di CO2 per 100 grammi di frutta non è superiore a quello dell’uva.
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