Bonduelle riduce l’impattto ambientale delle confezioni “Agita e Gusta”

Con il lancio della nuova confezione eco-friendly Agita e Gusta, Bonduelle, leader nel mercato delle verdure già pronte, prova a far breccia nel cuore di chi fa dell’ecosostenibilità un proprio stile di vita.

Con il lancio della nuova confezione eco-friendly Agita e Gusta, Bonduelle, leader nel mercato delle verdure già pronte, prova a far breccia nel cuore di chi fa dell’ecosostenibilità un proprio stile di vita.

Il nuovo packing è frutto di un innovativo processo di produzione, infatti oltre ad una riduzione notevole di peso la vaschetta Agita e Gusta, corredata di forchetta, condimento e tovagliolo, a detta dell’azienda, consentirebbe un taglio delle 2“>emissioni di CO2 del 40% rispetto alla precedente. Un netto miglioramento dunque delle prestazioni ambientali, con tanto di misurazione del carbon footprint derivante dai processi di produzione e distribuzione della nuova vaschetta, certificato grazie alle analisi e alle quantificazioni delle emissioni di gas ad effetto serra (GHC) condotte dall’ente indipendente DNV (Der Norske Veritas).

Per promuovere la nuova confezione e la sua attenzione all’ambiente Bonduelle ha dato vita a diverse iniziative sia sul web che offline come ad esempio l’inserimento di leaflet informativi in ciascuna confezione, il tour “Uomo Bonduelle” o il blog sul tema “impatto meno” su www.inpausa.it.

Ma la domanda sorge spontanea: basta tutto questo per conquistare il consumatore consapevole? Qui non vogliamo mettere in discussione il fatto che Bonduelle abbia a cuore la sicurezza alimentare e l’ambiente. La fondazione creata in tal senso che promuove progetti come ad esempio gli orti in condotta ne è un valido esempio. Quello che però ci lascia perplessi è il concetto che è alla base. Agita e gusta è un prodotto pensato soprattutto per chi ha l’esigenza di avere un pasto veloce e pratico ma non ha la possibilità di cucinarlo, come ad esempio in pausa pranzo. D’altro canto può considerarsi ecosostenibile una vaschetta in plastica che è il simbolo stesso dello stile di vita usa e getta con tanto di stoviglie non biodegradabili? Siamo davvero sicuri di non riuscire a spendere quei 2-3 minuti in più al giorno per prepararci da soli una sana insalata scelta ed acquistata magari dal nostro fruttivendolo di fiducia? E se proprio la risposta a questo interrogativo è no, esistono ormai in commercio vaschette di insalata realizzate con le bioplastiche e dunque non solo al 100% biodegradabili ma di cui il prodotto all’interno siamo certi provenga da agricoltura biologica e biodinamica.

Gloria Mastrantonio

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