Tracce di arsenico in 360 birre tedesche: colpa della filtrazione

Amanti della birra, attenti: i ricercatori tedeschi hanno scoperto tracce di arsenico in centinaia di campioni di birra testati. Tutta colpa della filtrazione a terra di diatomee, una tecnica di depurazione dell'acqua inquinata che consiste nel passaggio delle acque reflue attraverso un filtro costituito da uno strato di terra di scheletri fossilizzati silicei di organismi marini microscopici. Ma la roccia sedimentaria contiene ferro, metalli e arsenico.

Amanti della birra, attenti! I ricercatori tedeschi hanno scoperto tracce di arsenico in centinaia di campioni di birra testati. Tutta colpa della filtrazione a terra di diatomee, una tecnica di depurazione dell’acqua inquinata che consiste nel passaggio delle acque reflue attraverso un filtro costituito da uno strato di terra di scheletri fossilizzati silicei di organismi marini microscopici. Peccato che la roccia sedimentaria contenga ferro, metalli e arsenico.

Per questo, nei campioni analizzati dagli esperti del TUM (Technische Universitat Munchen) in uno studio presentato al 245esimo meeting dell’American Chemical Society, sono stati trovati livelli di arsenico fino a a due volte superiori della quantità consentita nell’acqua potabile. Eppure la Germania ha i più alti standard internazionali per la birra, regolamentati da una severa legge risalente addirittura al 16 ° secolo. La norma prevede, infatti, un’attenta valutazione degli ingredienti unici della birra: acqua, luppolo e malto.

Sono proprio questi 3 ingredienti che i chimici hanno attentamente valutato, trovando alte concentrazioni di arsenico presente nella terra di diatomee in ben 360 birre. “Siamo giunti alla conclusione che la farina fossile è una significativa fonte di contaminazione da arsenico della birra. Tuttavia i livelli risultanti sono solo lievemente elevati ed è improbabile che chi beva le birre prodotte con questa tecnica diffusa si ammali“, ha spiegato Mehmet Coelhan, autore della ricerca.

Per lo scienziato, invece, sarebbe molto più realistico il rischio di avvelenamento da alcol, che da arsenico. Anche perché il metodo sotto accusa trova largo impiego non solo nella filtrazione della birra, ma anche in quella del vino e di altri prodotti. Resta il fatto che chi utilizza la farina fossile deve essere consapevole che la sostanza può rilasciare sostanze così pericolose (vedi caso dell’acqua). E anche chi beve birra trattata in questo modo.

Roberta Ragni

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