Così i messaggi sui menu possono invogliare a ordinare meno carne

Ciò che mangiamo è influenzato dalla pubblicità - perché non sfruttare questa potenzialità per salvare il mondo dalla crisi climatica?

Molto spesso ciò che mettiamo nel piatto è frutto dell’influenza di pubblicità e marketing – perché non sfruttare questa potenzialità per salvare il mondo dalla crisi climatica?

Anche se non ce ne rendiamo conto, le nostre scelte di consumo – dal modo in cui ci vestiamo a ciò che mettiamo nel piatto – sono profondamente influenzate dalla pubblicità e dalle regole del marketing: ogni cosa ci influenza, persino la scritta o il colore di una confezione, e ci indirizza verso questo o quel prodotto in maniera inconsapevole. Questo viene sfruttato a proprio vantaggio da chi si occupa di creare packaging sempre più seducenti e accattivanti o da chi scrive gli slogan pubblicitari che leggiamo sui manifesti.

Si potrebbe sfruttare l’enorme potenziale della pubblicità e dei messaggi sui menu dei ristoranti per guidare i consumatori verso scelte vegetali, più sostenibili e rispettosi dell’ambiente: secondo gli esperti, infatti, semplici modifiche ai menu dei ristoranti potrebbero addirittura raddoppiare la frequenza con cui i clienti scelgono opzioni vegetali invece della carne.

Malgrado l’allarme lanciato dagli ambientalisti, il consumo di carne nel mondo è addirittura aumentato negli ultimi anni: solo negli Stati Uniti si consumano, in media, ben 110 kg di carne all’anno per persona. Purtroppo però la produzione degli alimenti a base di carne, oltre a rappresentare sofferenza per gli animali, è anche eccessivamente inquinante: gli allevamenti intensivi contribuiscono alla deforestazione di aree del Pianeta un tempo incontaminate (come la foresta amazzonica), che diventano fonte di soia e foraggio per gli animali – senza contare che i bovini emettono gas serra che contribuiscono all’inquinamento dell’atmosfera; inoltre, l’inquinamento si riflette in ogni fase della produzione e del trasporto della carne.

Uno studio recente ha dimostrato che l’industria alimentare rappresenta più di un terzo delle emissioni totali annuali mondiali di riscaldamento del pianeta – quindi le scelte che facciamo a tavola hanno conseguenze importanti sulla difesa dell’ambiente. Partendo da questo presupposto e sfruttando la nostra suscettibilità agli slogan e alle pubblicità, l’organizzazione no-profit di ricerca World Resources Institute ha promosso un esperimento sociale coinvolgendo circa 6.000 consumatori americani.

(Leggi anche: Mangiare meno carne salverebbe la vita a 75mila persone l’anno. La conferma in un nuovo studio)

I partecipanti all’esperimento hanno dovuto leggere alcuni messaggi promozionali a sostegno dell’alimentazione vegetale, che spiegavano i danni ambientali provocati da un’alimentazione a base di carne, prima di scegliere di consumare un burrito a base di fagioli o uno a base di manzo. I risultati sono stati sorprendenti: la sola lettura di questi slogan ha spinto quasi un quarto delle persone (tutte non vegane né vegetariane) ad optare per il piatto a base vegetale. Ecco alcuni dei messaggi lanciati:

Ognuno di noi può fare la differenza in positivo per il pianeta. Scambiare un solo piatto di carne con uno vegetale consente di risparmiare emissioni di gas serra equivalenti all’energia utilizzata per caricare il telefono per due anni. Il tuo piccolo cambiamento può fare una grande differenza.

Il 90% degli americani sta apportando il cambiamento per mangiare meno carne. Unisciti a questo movimento in crescita e scegli piatti a base vegetale, che hanno un impatto minore sul clima e sono più rispettosi del pianeta.

Insomma, la sensibilizzazione dei consumatori sui temi ambientali e su quanto tutti noi possiamo fare per cambiare il Pianeta rappresenta uno stimolo già sufficiente per molte persone per cambiare la traiettoria delle loro scelte in favore di un minore impatto ambientale – allo stesso modo dei messaggi degli hotel che invitano gli ospiti a non richiedere la sostituzione della biancheria ogni giorno, per risparmiare acqua ed inquinare meno.

Secondo un altro esperimento recente, invece, i consumatori sarebbero più propensi a scegliere un’opzione vegetariana se almeno il 75% del menu è privo di carne. I ricercatori hanno presentato a dei volontari onnivori tre menu diversi – il primo conteneva il 25% di piatti a base vegetale, il secondo il 50% e il terzo il 75% – e hanno chiesto loro di scegliere ipoteticamente un piatto. È emerso che i menù che offrono maggiori piatti a base vegetale incoraggiano significativamente scelte alimentari più sostenibili da parte dei consumatori: i partecipanti hanno spostato la loro scelta sul cibo vegetariano solo quando questi piatti costituivano il 75% del menù – ma non quando i menu erano ugualmente a base di carne e vegetariani o quando i menu erano per il 75% a base di carne.

Questo tipo di intervento è noto come nudge (che letteralmente vuol dire “spintarella”): in pratica, modificando il contesto in cui viene presa una decisione, si influenza la decisione stessa. Un esempio pratico dell’efficacia di questa tecnica è la decisione presa da alcuni governi di ridurre l’accessibilità di barrette di cioccolato e snack nei supermercati allontanandoli dalle casse, per favorire un’alimentazione più sana.

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Fonti: The Guardian / Journal of Environmental Psychology

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