Mandragora scambiata per spinaci, 11 intossicati a Napoli. Come riconoscere ed evitare l’erba allucinogena

Mandragora negli spinaci. È bastata una piccola disattenzione perché nel napoletano finisse in ospedale almeno una decina di persone. I carabinieri hanno ritirato partite di verdura dai negozi. Ma come riconoscere questa erba tossica?

Panico nel napoletano dove, soprattutto tra le zone di Pozzuoli e Quarto, sono state ricoverate circa 10 persone per intossicazione.  Avrebbero ingerito verdura velenosa, probabilmente della mandragora, convinti di mangiare spinaci o biete.

I sindaci di Pozzuoli e di Quarto, con un appello, hanno invitato la cittadinanza a non mangiare per il momento verdure sfuse non tracciate.

Ma cos’è la mandragora e perché non va assolutamente ingerita?

Cos’è la mandragora

Nota come Mandragora L., è una pianta che fa parte della famiglia delle Solanaceae ed è velenosa. Delle Solanacee fanno parte anche alcune piante molto importanti per la nostra alimentazione tra cui le patate, le melanzane, i pomodori, i peperoncini, i peperoni e le bacche di Goji, altre dalle cui proprietà si ricavano farmaci e infine piante velenose come le datura e la mandragora (o mandragola).

Nel Medioevo era considerata una pianta magica e per questo era utilizzata nelle pozioni. In alcuni testi di alchimia è rappresentata come un uomo o un bambino, per l’aspetto antropomorfo assunto dal radice in primavera. Da ciò è nata la leggenda del pianto della mandragola, in grado di uccidere un uomo.

Le proprietà della mandragora

Tra le proprietà principali della mandragora vi è la capacità di indurre uno stato simile a quello delle fase Rem del sonno, dunque, grazie ad alcuni principi attivi contenuti in essa, la pianta ha potere narcotico e sedativo (anche della tosse). Altre proprietà sono la capacità analgesica, quindi l’effetto di riduzione del dolore in caso, per esempio, di crampi intestinali o mal di denti.

Rispetto a tutte le doti “magiche” che venivano attribuita a questa pianta nell’antichità, la scienza moderna ha fatto maggiore chiarezza. Sono stati individuati infatti principi attivi come la scopolamina, l’atropina e la josciamina, utilizzati in alcuni farmaci con un dosaggio ben preciso a differenza di quanto accadeva nell’antichità in cui l’utilizzo di questa pianta era a discrezione di chi la maneggiava.

Ricapitolando la mandragora è:

  • analgesica
  • sedativa
  • afrodisiaca

Bisogna fare però molto attenzione ad utilizzare la mandragora in fitoterapia perché è una pianta estremamente tossica. Rimane vietato il fai da te.

Controindicazioni

La mandragora è una pianta tossica e non commestibile dato che contiene degli alcaloidi, gli stessi che si trovano anche nella Belladonna, altra pianta velenosa. Se assunta ad alte dosi, la mandragora provoca allucinazioni, vomito e problematiche gastrointestinali, tachicardia, pressione alta, convulsioni e in casi estremi anche la morte.

Leggi anche: Belladonna: proprietà, usi e controindicazioni

Come riconoscere la mandragora

A differenza della borragine, della bieta e degli spinaci, la mandragora ha foglie verde scuro molto turgide e piccole, a forma di rombo, molto lucide e bitorzolute, con una lievissima peluria lungo la costa. Le foglie hanno venature di un verde più chiaro e leggermente affossate.

La mandragora, infine, si caratterizza per avere radici che ricordano la forma del corpo umano. Nel dubbio, in ogni caso, evitate sempre di raccogliere erbe spontanee o fatelo in compagnia di un esperto.

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