A seguito di un focolaio di Listeriosi in Inghilterra e Scozia, le autorità britanniche invitano gli anziani, le donne incinte e i soggetti con problemi di salute ad evitare il consumo di pesce affumicato crudo
Lo scoppio di un focolaio di Listeriosi nel Regno Unito, che ha provocato anche 3 vittime, ha messo in allerta cittadini e autorità. Dall’ottobre 2020 sono state 14 le persone (residenti in Inghilterra e Scozia) colpite dalla tossinfezione alimentare causata dal temuto batterio.
La maggior parte dei soggetti – fra cui una donna incinta – ha riferito di aver iniziato a stare male dopo il consumo di pesce affumicato confezionato.
Quindi, per proteggere la salute delle persone la Food Standards Agency (FSA), la Food Standards Scotland (FSS) e la UK Health Security Agency (UKHSA) hanno pubblicato un comunicato con una serie di consigli rivolti ai consumatori. In particolare le autorità hanno sconsigliato ad alcune categorie – come gli anziani e le donne in gravidanza – di consumare il pesce affumicato non cotto.
Il consiglio a chi ha più di 65 anni, a chi è incinta o ha un sistema immunitario indebolito è di assicurarsi che il pesce affumicato pronto da mangiare sia ben cotto prima di mangiarlo. – chiariscono gli esperti – Il termine “pesce affumicato pronto” si riferisce a prodotti ittici affumicati surgelati che normalmente non verrebbero cucinati a casa prima di essere mangiati. La maggior parte delle persone colpite ha una gastroenterite lieve che scompare in pochi giorni.
Tuttavia, alcuni individui sono particolarmente a rischio di malattie gravi come la meningite e la sepsi pericolosa per la vita. Questi includono quelli di età superiore ai 65 anni, quelli con determinate malattie come cancro, insufficienza epatica e renale o che stanno assumendo farmaci che possono indebolire il sistema immunitario. La Listeriosi in gravidanza può causare aborti e gravi sepsi o meningite nei neonati.
Listeriosi: come si manifesta, gli alimenti più a rischio e come evitarla
La listeriosi è un’infezione causata dal batterio Listeria monocytogenes, solitamente legata ll’ingestione di cibo contaminato e pertanto classificata fra le malattie trasmesse attraverso gli alimenti (tossinfezioni alimentari).
Il batterio che causa la listeriosi è molto diffuso nell’ambiente e si trova comunemente nel suolo, nell’acqua, nella vegetazione e nelle feci di numerose specie animali, senza che questi mostrino sintomi apparenti. È in grado contaminare qualunque livello della catena di produzione e consumo degli alimenti. Inoltre, può crescere e riprodursi a temperature variabili da 0 a 45°C, tende a persistere nell’ambiente e quindi essere presente anche in alimenti trasformati, conservati e refrigerati.
Fra gli alimenti considerati più a rischio troviamo: pesce, carne e verdure crude, latte non pastorizzato e latticini come formaggi molli e burro, cibi trasformati e preparati (pronti all’uso) come gli hot dog, carni fredde tipiche delle gastronomie, le insalate preconfezionate, panini e pesce affumicato.
Per evitare di contrarre la listeriosi è fondamentale seguire una serie di norme igieniche, ovvero:
- risciacquare accuratamente gli alimenti crudi, come frutta e verdura, sotto l’acqua corrente prima di mangiarli, tagliarli o cuocerli (anche se verranno sbucciati)
- pulire alimenti come meloni e cetrioli con una spazzola pulita
- asciugare i prodotti con un panno pulito o un tovagliolo di carta
- separare la carne e il pesce crudi dalle verdure e dai cibi cotti e pronti al consumo
- lavare sempre le mani, i coltelli, i piani di lavoro, e i taglieri dopo manipolazione e la preparazione cibi crudi
Per non correre rischi sarebbe meglio evitare di mangiare formaggi e latticini se non si ha la certezza che siano prodotti con latte pastorizzato. In particolare, i soggetti a rischio, ad esempio le donne in gravidanza e le persone immunodepresse, dovrebbero anche:
- evitare di mangiare panini contenenti carni o altri prodotti elaborati da gastronomia senza che questi vengano nuovamente scaldati ad alte temperature
- evitare di contaminare i cibi in preparazione con cibi crudi e/o provenienti dai banconi dei supermercati
- non mangiare paté di carne freschi e non inscatolati
- non mangiare pesce affumicato, a meno che non sia inscatolato in forme che non deperiscono a breve scadenza
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