L'uso di alcune vitamine del gruppo B può essere associato a un aumento del rischio di cancro ai polmoni da due a quattro volte.
Alcune vitamine del gruppo B, specie la B6 e B12, se prese a lungo termine sotto forma di integratori per aumentare le proprie energie e migliorare il metabolismo, possono essere associate ad un aumento del rischio di cancro ai polmoni da due a quattro volte. Rischio maggiore negli uomini.
Un nuovo studio dell’Università dell’Ohio, infatti, trova una relazione tra dosi elevate di alcune vitamine B e un aumento del rischio di cancro ai polmoni soprattutto nei fumatori maschi.
Secondo le ultime statistiche, il cancro al polmone è il cancro più comunemente diagnosticato su base globale (1,61 milioni di diagnosi nel 2008), e la causa più comune di morte correlata al cancro (con 1,38 milioni nello stesso anno).
Il corpo ha bisogno delle vitamine B6 e B12 per aiutare a garantire che i globuli rossi siano sani e per elaborare proteine, grassi e carboidrati. Sono naturalmente presenti in carne, pesce, formaggio, uova, latte e alcuni cereali per la colazione, ma milioni di persone le integrano anche con specifici prodotti.
Le pillole della vitamina B6 e B12 vengono spesso commercializzate come prodotti che stimolano l’energia o il metabolismo e la dose raccomandata dall’NHS (National Health Sevice inglese) per la vitamina B6 è di circa 1,4 milligrammi al giorno per gli uomini e 1,2 mg al giorno per le donne, mentre per B12 è 1,5 microgrammi al giorno per gli adulti.
I risultati dello studio hanno mostrato che i fumatori maschi che assumono più di 20 mg di vitamina B6 hanno tre volte probabilità maggiori di sviluppare il cancro del polmone, mentre quelli che assumono 55 microgrammi di vitamina B12 al giorno circa quattro volte più probabilità di sviluppare la malattia.
“I nostri dati dimostrano che l’assunzione di dosi elevate di B6 e B12 per un periodo di tempo molto lungo potrebbe contribuire al tasso di incidenza del cancro ai polmoni nei fumatori maschi“, ha dichiarato Theodore Brasky dell’Università di Stato dell’Ohio
Si tratta di dosi, dicono gli studiosi, che tuttavia si riferiscono a misure che sono ben al di sopra di quelle dei normali multivitaminici assunti ogni giorno per 10 anni. E ora ulteriori studi esamineranno se lo stesso effetto si vedrà nelle donne post-menopausa o se riguarda solo gli uomini.
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Quel che questa ricerca deve ricordare è che gli integratori vanno presi sempre con le giuste precauzioni e magari con il parere di un esperto. È bene tenere a mente che i loro effetti non riescono a sostituire del tutto quelli di un’alimentazione sana ed equilibrata e di uno stile di vita bilanciato e che la loro assunzione dovrebbe essere circoscritta in un determinato periodo di tempo e per esigenze particolari.
Germana Carillo