Vuoi evitare carenze di vitamina D e mantenere in salute ossa, pelle e sistema immunitario? Scopri come l'esposizione al sole può aiutarti a ottenere il giusto apporto di questa vitamina essenziale. Sfrutta i raggi solari in modo sicuro e intelligente, approfittando delle stagioni più soleggiate senza correre rischi per la pelle.
![Vitamina D e sole](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2021/09/vitamina-D-2.jpg)
@Rido/123rf
La vitamina D svolge importanti funzioni per il nostro organismo. Indispensabile per mantenere stabili i livelli di calcio e di fosforo, favorisce anche il benessere di pelle e capelli, nonché il corretto funzionamento del sistema immunitario.
Per evitare carenze e sintomi provocati da vitamina d bassa, è possibile ricorrere a due strade: assumere vitamina D tramite l’alimentazione e gli integratori, e prendere il sole. Se durante l’autunno e l’inverno è più semplice ricorrere ai primi due metodi, la primavera e l’estate sono le stagioni perfette per fare il pieno di questa vitamina in modo ancora più naturale.
In questo articolo vi spiegheremo come fare per aumentare i livelli di questa vitamina sfruttando al meglio e in modo sicuro i raggi solari.
Sole e sintesi della vitamina D
Tanto per cominciare, è necessario cercare di capire come fa il nostro organismo a sintetizzare vitamina D a partire dai raggi solari. Il segreto risiede nella nostra pelle, la quale ospita il deidrocolesterolo, una provitamina che, assorbendo raggi UV, si trasforma prima in previtamina D3 e successivamente in colecalciferolo, ossia in quella da noi chiamata vitamina D.
Questo passaggio ci permette di capire in modo immediato e intuitivo quanto sia importante esporre la pelle ai raggi solari. Naturalmente, per evitare eritemi o bruciature, nonché problematiche a lungo termine, come l’invecchiamento cutaneo precoce e la comparsa di tumori, è necessario prendere le dovute precauzioni.
Quando e per quanto tempo prendere il sole
Per aiutare l’organismo a sintetizzare vitamina D è utile esporsi al sole per circa venti minuti al giorno, evitando però le ore durante le quali i raggi UVA e UVB sono più intensi, ossia quelle centrali. Meglio puntare sulle prime ore del mattino o sugli ultimi raggi della sera, dopo le 18.
Per quanto riguarda la frequenza, è consigliabile sfruttare almeno 5 giornate di sole alla settimana, tenendo naturalmente conto del fatto che, da un lato, come già detto, l’organismo immagazzina questa vitamina nel fegato – quindi non necessita di rifornimenti continui – e, dall’altro, quando il cielo è coperto e durante la stagione fredda risulta più complesso sfruttare i benefici dei raggi UV.
È importante ricordare che la produzione di vitamina D non è influenzata solo dalla durata dell’esposizione, dall’ora e dalla stagione, ma anche da altri fattori, come la località nella quale ci si trova e alcune caratteristiche individuali, il fenotipo e l’età. In base a questi fattori, il tempo di esposizione necessario per permettere all’organismo di sintetizzarne a sufficienza potrebbe variare.
Per sfruttare al meglio i raggi UV è consigliabile non limitarsi a esporre volto e mani, ma scoprire anche braccia e gambe. In questo modo, si aumenterà la superficie esposta e si riuscirà a sintetizzare un maggiore quantitativo di colecalciferolo.
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