Vitamina B9, la dovremmo assumere tutti: scoperto inaspettato effetto collaterale della carenza di acido folico

La carenza di vitamina B9 potrebbe essere collegata ad un aumentato tasso di eventi suicidari. Questa sarebbe la scoperta di un nuovo studio, che ha analizzato la relazione tra trattamento con acido folico e tentativi di suicidio

L’acido folico, o più comunemente vitamina B9, è una vitamina idrosolubile essenziale per il nostro organismo. Infatti, è fondamentale per la sintesi del DNA e delle proteine, per la formazione dell’emoglobina e per i tessuti embrionali. Ancora, è essenziale per il funzionamento del sistema nervoso e per il midollo osseo ed è considerata benefica per il cuore e per la circolazione. In tal senso, l’acido folico riduce i livelli di omocisteina nel sangue, i quali sono correlati ad un aumentato rischio di malattie cardiache e ictus.

Tuttavia, la biodisponibilità della vitamina B9 è molto ridotta, per esempio semplicemente conservando gli alimenti o durante il processo stesso di cottura si possono perdere alti contenuti di folati. Per questo motivo, è importante assumere quote integrative di vitamina B9 proprio attraverso i supplementi di acido folico, che riescono ad essere perfettamente assimilati dall’organismo.

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Un nuovo studio, però, collegherebbe la carenza di vitamina B9 ad un aumentato tasso di eventi suicidari. Questa sarebbe la scoperta della ricerca pubblicata su JAMA Psychiatry, la quale ha analizzato nel dettaglio la relazione tra trattamento con acido folico e tentativi di suicidio per un periodo di due anni.

Lo studio

I ricercatori dello studio si erano posti l’obiettivo principale di dimostrare se l’acido folico potesse essere associato a una diminuzione dei tentativi di suicidio e dell’autolesionismo intenzionale.

Nello specifico, hanno utilizzato i dati delle richieste di assicurazione sanitaria di 866.586 pazienti, che hanno compilato una prescrizione di acido folico tra il 2012 e il 2017, e hanno esaminato la relazione tra trattamento con acido folico e tentativi di suicidio per un periodo di due anni.

Complessivamente, si sono registrati 261 eventi suicidari durante i mesi coperti da una prescrizione di acido folico, rispetto a 895 eventi suicidari durante i mesi senza acido folico. Dunque, sorprendentemente è emerso che l’acido folico era associato a un ridotto rischio di tentativo di suicidio.

Inizialmente, i dati hanno mostrato che le donne incinte tendono ad avere un basso tasso di suicidi, e durante la gestazione si assume acido folico. Quindi, gli studiosi hanno prescritto l’assunzione di vitamina B9 agli uomini, e hanno visto esattamente lo stesso effetto, cioè una drastica riduzione del numero di suicidi.

Inoltre, i ricercatori avrebbero scoperto che più a lungo una persona assumeva acido folico, minore tendeva ad essere il rischio. Ogni mese in cui è stato prescritto acido folico è stato associato a un’ulteriore diminuzione del 5%, durante il periodo di follow-up di 24 mesi.

Tuttavia, i ricercatori procederanno con ulteriori ricerche per confermare se l’assunzione di acido folico riduca direttamente il rischio di eventi suicidari, inclusi ideazione, tentativi e completamento. Se così fosse, allora l’acido folico potrebbe essere una strategia di prevenzione sicura, poco costosa e ampiamente disponibile.

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Fonte: JAMA

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