Un nuovo Regolamento Ue interviene sugli integratori anti-colesterolo a base di riso rosso fermentato: il contenuto di monacolina K è ora fortemente ridotto (non può essere pari o superiore a 3 mg), un modo per evitare il rischio di effetti collaterali in chi assume questi prodotti senza prescrizione medica
Sono tanti sul mercato gli integratori alimentari a base di riso rosso, utili per tenere a bada il colesterolo. Nonostante si basino su principi attivi naturali, non sono affatto esenti da rischi e possibili effetti collaterali. Sulla questione è intervenuta in maniera molto decisa l’Ue, che ha stabilito nuove regole più restrittive per questi integratori, venduti senza prescrizione medica.
Per prima cosa bisogna chiarire che non è il riso rosso in sé a dare l’effetto anti-colesterolo agli integratori ma la sua fermentazione che, grazie all’azione di speciali lieviti, porta alla produzione di sostanze dette monacoline. Queste hanno un effetto simile a quello delle statine presenti nei farmaci per il colesterolo.
Il nuovo Regolamento (UE) 2022/860 interviene proprio sul contenuto di monacolina K presente negli integratori. In pratica, le nuove norme riducono il dosaggio dei principi attivi che i produttori possono aggiungere agli integratori anti-colesterolo che – lo ribadiamo – possono essere acquistati senza alcuna prescrizione medica (ed è proprio qui che sta il problema maggiore).
Più nello specifico, la soglia da non superare di monacolina K da riso rosso fermentato è ora fissata entro i 3 mg per singole porzioni per uso giornaliero.
Questa restrizione si è resa necessaria in quanto diversi studi hanno evidenziato alcuni possibili effetti collaterali delle monacoline presenti nel riso rosso. E, considerando che questi integratori possono essere acquistati da chiunque, anche senza supervisione medica, i rischi sono più elevati e del tutto simili a quelli presentati dai più tradizionali farmaci ipocolesterolemizzanti (per i quali però è necessaria la prescrizione e dunque vengono assunti sotto stretta supervisione medica).
Nel 2018 anche l’Efsa aveva sottolineato i potenziali rischi dell’uso di riso rosso fermentato ad alto dosaggio e senza alcun controllo da parte di specialisti. L’Autorità aveva messo sul piatto della bilancia da una parte i benefici, dall’altra i possibili effetti negativi come:
- danni al tessuto muscolare
- tossicità epatica
- disturbi del sistema nervoso
- problemi gastrointestinali
- disturbi cutanei e sottocutanei
- interazioni farmacologiche
L’efficacia dei nuovi integratori con monacolina K ridotta rimane comunque garantita, ma sicuramente sarà un po’ meno del passato. Per questo i produttori si stanno organizzando per cercare nuove combinazioni, magari abbinando al riso rosso fermentato altri ingredienti con efficacia ipocolesterolemizzante.
Il nuovo regolamento Ue prevede anche che in etichetta vengano segnalati in modo chiaro i possibili effetti collaterali degli integratori a base di riso rosso fermentato, sottolineando soprattutto che non vanno assolutamente usati sotto i 18 anni, sopra ai 70 anni, in gravidanza o se già si utilzzano farmaci per il colesterolo.
Fonte: Regolamento (UE) 2022/860
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