Gli integratori di vitamina D possono aiutarci a ridurre significativamente la durata del raffreddore soprattutto in inverno
Gli integratori di vitamina D possono aiutarci a ridurre significativamente la durata del raffreddore soprattutto in inverno
Il comune raffreddore è tornato, anche più forte; infatti, da alcuni viene definito come “super raffreddore”, o “il peggior raffreddore di sempre”; fortunatamente, potrebbe esserci un modo per ridurne la durata: gli integratori di vitamina D.
I raffreddori sono molto più comuni durante l’inverno, perché si trascorre più tempo in casa l’uno vicino all’altro; ma i livelli di vitamina D potrebbero influenzare il rischio di contrarlo. Si è notato, infatti, che ci sono più raffreddori durante l’inverno, ossia quando i livelli di vitamina D sono più bassi, mentre in estate, quando i livelli di vitamina D sono più alti, questi malanni sono meno diffusi.
La maggior parte della vitamina D si ottiene dall’esposizione ai raggi del sole (circa l’80%–100%) e solo una piccola quantità dalla dieta. Per le persone che vivono a latitudini superiori ai 30 gradi, ossia nei Paesi dove vi è meno luce, vi è un rischio maggiore di avere bassi livelli di tale vitamina soprattutto in inverno. Anche le persone che trascorrono la maggior parte del tempo in casa o con la pelle sempre coperta, hanno un rischio maggiore di carenza.
La ricerca mostra che la vitamina D influenza il rischio di contrarre raffreddori e altre infezioni respiratorie, e le persone con livelli di vitamina D più bassi hanno maggiori probabilità di avere un comune raffreddore rispetto a chi assume un integratore. Oltre a ridurre la possibilità di contrarre il comune raffreddore, una recente ricerca mostra che l’integrazione di vitamina D riduce la gravità e la durata di questo malanno.
Lo studio ha scoperto che le reclute militari con carenza di vitamina D avevano meno probabilità di avere un comune raffreddore rispetto alle reclute con carenza di vitamina D, durante 12 settimane di addestramento militare di base. Quindi i ricercatori hanno esaminato l’effetto dell’integrazione durante l’inverno sui comuni raffreddori.
Le reclute hanno integrato la vitamina sia con luce solare simulata (radiazioni UV da un armadio per irradiazione di tutto il corpo) sia con compresse di vitamina D₃ per via orale: 1.000 UI al giorno per quattro settimane per riportare la vitamina D a livelli normali, e poi 400 UI al giorno per otto settimane per mantenere in salute i livelli di vitamina D.
Si è scoperto che l’integrazione non ha ridotto la probabilità di contrarre un comune raffreddore, ma ha ridotto del 36% il numero di giorni in cui un partecipante ha avuto il malanno. Ma non è tutto, poiché ha anche ridotto del 15% la gravità massima dei sintomi del raffreddore comune.
Per integrare la vitamina D si consiglia di esporsi al sole, sempre in modo responsabile. Se, invece, non è possibile ottenere abbastanza luce solare è consigliabile assumere un integratore di vitamina D da 10 microgrammi al giorno durante l’inverno sempre sotto controllo medico. Durante l’estate, invece, basta esporsi al sole regolarmente e sempre con le dovute accortezze, ossia usando la protezione idonea al proprio fototipo, indossando cappello e occhiali da sole ed evitando le ore più calde.
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