Integratori all’aloe: ecco perché ora potrai trovarli di nuovo tutti sugli scaffali

Dopo il divieto imposto nel 2021, la Corte di Giustizia Europea annulla le restrizioni sugli integratori all'aloe, aprendo la strada alla reintroduzione di tutti i prodotti sul mercato. Una vittoria per le aziende del settore

Vi ricordate cosa era successo qualche anno fa con gli integratori a base di aloe? Dopo un periodo di grande popolarità, questi prodotti erano finiti al centro dell’attenzione quando l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) aveva rilevato possibili rischi legati ai derivati dell’idrossiantracene presenti nelle foglie dell’aloe e di altre piante.

Queste sostanze, note per l’effetto lassativo, sono state considerate potenzialmente genotossiche e cancerogene, portando la Commissione Europea a introdurre restrizioni severe. In pratica, gli integratori all’aloe che contenevano idrossiantracene sono stati vietati.

Ora c’è però una novità in merito: la Corte di Giustizia europea ha annullato il regolamento UE 2021/468, che imponeva il divieto di commercializzazione di preparazioni a base di foglie di Aloe contenenti derivati dell’idrossiantracene (HAD). La sentenza, resa nota il 13 novembre, rappresenta un’importante vittoria per le aziende del settore, che hanno contestato il provvedimento definendolo “arbitrario e sproporzionato”.

Il regolamento (UE) 2021/468 aveva modificato l’allegato III del regolamento (CE) 1925/2006, classificando gli HAD come potenzialmente genotossici e cancerogeni. La decisione era stata sostenuta dal parere dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che nel 2017 aveva concluso di non poter stabilire una dose giornaliera sicura per tali sostanze, a causa del potenziale rischio per la salute pubblica.

Le aziende del settore sono però subito insorte, sostenendo che il divieto fosse ingiustificato per i prodotti ricavati dal gel interno delle foglie di Aloe, che non contengono gli HAD, sottolineando che mancavano prove specifiche della pericolosità del gel. Hanno così fatto ricorso, contestando il divieto generalizzato introdotto dalla Commissione Europea senza distinzioni sulle diverse tipologie di prodotti e preparazioni.

La sentenza stabilisce ora che il divieto totale per tutte le preparazioni a base di foglie di Aloe è eccessivo, rendendo possibile la reintroduzione sul mercato di questi prodotti. La Commissione Europea è ora chiamata a rivedere il regolamento, valutando eventualmente limiti di concentrazione o avvertenze specifiche per tutelare la salute dei consumatori senza compromettere la disponibilità di tutti i prodotti a base di Aloe.

Angelo Di Muzio, Presidente della Federazione Erboristi Italiani (Fei), ha commentato che la sentenza rappresenta “un risultato storico” per il settore degli integratori e per la salute dei consumatori, che rischiavano di essere ingiustamente allarmati. Di Muzio ha sottolineato come gli studi presentati in difesa della sicurezza degli HAD abbiano dimostrato l’assenza di nocività dei componenti attivi della pianta nelle dosi effettivamente utilizzate. Inoltre, le analisi scientifiche successive alla decisione EFSA avrebbero confutato i risultati iniziali, evidenziando l’incompletezza della letteratura scientifica su cui si era basato il divieto.

Il Ministero della Salute italiano ha sostenuto la causa delle aziende, appoggiando un regolamento più equilibrato e scientificamente fondato. Tale supporto è stato fondamentale nel contrastare la linea di molti Stati membri, che avevano invece approvato il divieto in toto.

La riunione della Commissione, fissata per il 18 novembre per discutere ulteriori restrizioni su altre piante officinali, è stata annullata, segno di come la sentenza abbia influenzato il dibattito a livello europeo.

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Fonte: EUR-Lex

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