Il tuo integratore è facilmente assimilabile dal corpo? ll test rapido fai-da-te per verificarlo

Il tuo integratore si disgrega correttamente nel corpo? Scoprilo con un semplice test fai-da-te. Verifica l’efficacia e l’assorbimento per scegliere il prodotto giusto.

Gli integratori alimentari hanno guadagnato enorme popolarità negli ultimi anni, specialmente durante e dopo la pandemia, con la crescente attenzione verso vitamine come la D e la C, minerali come lo zinco e proteine come la lattoferrina. Tuttavia, un recente studio di Il Salvagente, condotto dalla professoressa Fabiana Quaglia dell’Università Federico II di Napoli, ha rivelato un dato allarmante: un integratore su due tra i 108 analizzati non si disgrega adeguatamente nel corpo e, di conseguenza, risulta inefficace. Questa problematica, evidenziata in metà dei campioni testati (compresi multivitaminici, integratori di aminoacidi e alghe), mette in dubbio l’efficacia di molti prodotti diffusi sul mercato, con il rischio che vengano eliminati dall’organismo senza essere assorbiti.

L’assenza di regolamentazione sulla disgregazione degli integratori

Uno dei principali fattori di preoccupazione è che la normativa europea non prevede test obbligatori per garantire che gli integratori si disgregano correttamente nel tratto intestinale, lasciando questa verifica alle singole aziende. Come sottolineato nell’inchiesta, la qualità degli eccipienti e dei processi di produzione può incidere molto sulla disgregazione e sull’assorbimento, ma spesso manca un controllo sistematico. Questo porta i consumatori a dover fare affidamento su test indipendenti per capire quali prodotti siano realmente efficaci e assorbibili dall’organismo.

Il test rapido fai da te

Chi vuole testare in maniera casalinga il proprio integratore in compresse per valutare se effettivamente si disgrega, può fare questo semplice e rapido esperimento che, ovviamente, non può essere affidabile al pari di un vero e proprio test di laboratorio ma comunque può dare un’indicazione utile.

A spiegare i passaggi per realizzarlo è ConsumerLab.com, che si occupa di fare test indipendenti e fornisce informazioni utili ad individuare i prodotti di maggiore qualità. In merito agli integratori il portale ricorda:

la maggior parte degli integratori deve prima disintegrarsi (“rompersi”) e dissolversi (“andare in una soluzione liquida”) nell’intestino affinché i loro ingredienti vengano assorbiti ed entrino nel flusso sanguigno. Le pillole che non si disintegrano correttamente non possono dissolversi ed essere assorbite; passeranno semplicemente attraverso il corpo inutilizzate. (…) Una cattiva disintegrazione è più comune con integratori vitaminici e minerali. Tuttavia, anche altri prodotti, compresi i prodotti erboristici, venduti in compresse o compresse ben confezionate o molto rivestite, possono presentare una scarsa disintegrazione. La maggior parte delle capsule, al contrario, si sfalda facilmente e la maggior parte dei prodotti masticabili (se masticati) si disintegrano. Una cattiva disintegrazione può derivare da pratiche di produzione e controlli di qualità scadenti.

Ma arriviamo al vero e proprio test. Ecco i passaggi da seguire:

  • Riscalda una tazza d’acqua in una tazza resistente al calore sulla parte della piastra riscaldante di una macchina da caffè a 98,6 ° F (temperatura corporea, ovvero 37°). (Si fa riferimento al tipico bollitore americano ma possiamo far arrivare l’acqua alla stessa temperatura anche con altri sistemi).
  • Per controllare la temperatura in maniera rapida si può usare un termometro a lettura istantanea da non appoggiare però sul fondo della tazza dove il calore è più intenso, il che darebbe una falsa lettura della temperatura.
  • Metti la compressa nell’acqua calda, mescolando continuamente per 30 minuti, senza toccare l’integratore all’interno e mantenendo la temperatura vicino a 37°. Se necessario, muovere la tazza sul fuoco per mantenere una temperatura costante.
  • Le compresse normali dovrebbero disintegrarsi entro 30 minuti.

Si specifica però che questo test potrebbe non funzionare con prodotti a “rilascio programmato” o “rilascio prolungato” ma anche con prodotti “masticabili”, che devono essere scomposti appunto tramite masticazione. Inoltre, i prodotti “rivestiti con rivestimento enterico” potrebbero non rompersi completamente in questo test perché sono progettati per rilasciare i loro ingredienti più a fondo nell’intestino, dopo essere stati sottoposti a un ambiente che è prima acido (nello stomaco) e poi neutro o leggermente basico (nell’intestino).

Cosa considerare prima di acquistare un integratore

Prima di scegliere un integratore, è fondamentale informarsi non solo sugli ingredienti ma anche sulla qualità del prodotto e sulle specifiche di assorbimento. Alcuni marchi possono rilasciare informazioni sul controllo di qualità e sui test di disgregazione, ma anche consultare il proprio medico o un nutrizionista è sempre consigliato. Ricordiamo che, come indicato in 5 cose che dovresti assolutamente sapere prima di assumere qualsiasi integratore, l’assunzione di integratori senza il supporto di un esperto può risultare non solo inutile ma, in alcuni casi, anche dannosa.

Quando ricorrere agli integratori: come valutare le esigenze del nostro organismo

Valutare la dieta

La salute inizia da un’alimentazione equilibrata e varia. Prima di ricorrere agli integratori, è importante assicurarsi che la nostra dieta comprenda una buona quantità di frutta e verdura, proteine magre, cereali integrali e grassi sani. Per chi segue diete particolari, come quella vegana, potrebbe essere consigliabile integrare alcuni nutrienti specifici, come la vitamina B12.

Individuare carenze nutrizionali

Verificare la presenza di eventuali carenze nutrizionali è fondamentale. Esami del sangue specifici possono rilevare deficit di vitamine, minerali o altri nutrienti, permettendo a medici o nutrizionisti di consigliare eventuali integratori. L’autodiagnosi è sconsigliata, poiché l’eccesso di alcune vitamine o minerali può risultare dannoso.

Valutare le esigenze specifiche di alcuni gruppi

Alcune persone hanno un fabbisogno maggiore di integratori per via di particolari situazioni, età o stili di vita. Donne in gravidanza, anziani, atleti o persone con diete restrittive potrebbero necessitare di un supporto nutrizionale aggiuntivo. Anche in questo caso, è opportuno rivolgersi a un professionista per ottenere una consulenza mirata.

In presenza di condizioni mediche

Alcune patologie possono influire sull’assorbimento dei nutrienti o richiedere un’integrazione specifica. Chi soffre di malattia di Crohn o colite ulcerosa, per esempio, potrebbe avere bisogno di supplementi di vitamina B12, ferro, calcio e vitamina D. Per l’osteoporosi, il calcio e le vitamine D e K possono supportare la salute delle ossa, mentre gli Omega-3 possono essere utili per chi ha un rischio elevato di patologie cardiache. È essenziale che la scelta degli integratori avvenga sotto controllo medico in questi casi.

Attenzione all’etichetta

Infine, leggere attentamente le etichette degli integratori è fondamentale per verificare ingredienti e dosaggi in base alle proprie necessità. È meglio evitare prodotti con promesse esagerate e senza basi scientifiche, affidandosi invece ai consigli del medico o del farmacista per una scelta informata e sicura.

Fonte: Consumer Lab

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