Gli integratori per perdere peso funzionano? Non proprio, secondo gli ultimi studi

Secondo un recente studio, i sostituti alimentari studiati per perdere peso non sarebbero poi così efficaci come mostrano le pubblicità

Secondo un recente studio, i sostituti alimentari studiati per perdere peso non sarebbero poi così efficaci come mostrano le pubblicità.

Secondo un sondaggio condotto negli Stati Uniti, più di un terzo della popolazione ha affermato di fare uso di sostituti dietetici dei pasti per perdere peso o mantenere la forma fisica. Anzi, il numero di chi ha comprato questi prodotti è aumentato negli anni, passando dal 33.7% (2007) al 39.6% (2016). Tuttavia, secondo un nuovo studio condotto dall’università del North Carolina, i benefici millantati da tali prodotti non sono così buoni come la pubblicità fa immaginare.

Sempre più persone vogliono perdere peso e molte di queste si rivolgono a prodotti alternativi credendo che si tratti di prodotti ‘naturali’ e ‘sperimentati clinicamente’ solo perché, per acquistarli, non è necessaria la prescrizione del medico. Invece, nonostante la facilità con cui questi vengono venduti, si tratta di prodotti non ancora studiati bene dagli esperti, sui cui rischi non si sono ancora espressi, e non autorizzati all’uso dalla Food and Drug Administration. Inoltre, personal trainer e allenatori che spesso consigliano questi prodotti non hanno le competenze scientifiche sufficienti a suggerire diete e integratori per dimagrire.

(Leggi anche: La dieta vegana è migliore per perdere peso e abbassare il colesterolo rispetto a quella mediterranea. Lo studio)

I ricercatori hanno indagato e valutato l’efficacia dimagrante di quattordici fra integratori alla dieta e terapie (fra cui agopuntura, the verde, caffeina, integratori di calcio e vitamina D, interventi mente-corpo). I risultati raccolti dagli esperti sono statistici e incompleti, non sufficienti a determinare l’effettiva efficacia dei vari metodi e trattamenti. Molti dei test effettuati hanno portato a una riduzione del peso corporeo pari o inferiore al 5%, un’efficacia quindi irrisoria.

C’è bisogno di studi più accurati per capere se effettivamente i benefici sono quelli descritti sulle confezioni di questi prodotto – spiega John Batsis, autore dello studio. – Solo quando avremo prodotto dati clinici certi ci permetteremo di dare consigli ai nostri pazienti sull’uso di questi prodotti dimagranti. Ma non solo: l’uso di pasticche e altri prodotti per la perdita di peso è stato associato più volte a un aumentato rischio di diabete, problemi cardiaci, cancro, morte prematura.

Fonte: The Obesity Society Journal

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