Curcumina più piperina: attenzione agli integratori, si rischia di superare la dose massima consigliata

La piperina aumenta la biodisponibilità della curcumina ma il BrF tedesco avverte dei rischi di superare la dose massima con gli integratori

Ormai è noto che aggiungere piperina alla curcuma è un modo semplice ed efficace per aumentare la biodisponibilità della curcumina, il principio attivo più interessante contenuto in questa spezia. Un mix che si trova spesso già pronto in alcuni integratori alimentari. Il Bfr tedesco però avvisa che vi è il rischio concreto di superare i limiti giornalieri di sicurezza relativi alla curcumina.

La piperina è in grado di aumentare la biodisponibilità della curcumina, ovvero fa in modo che questo principio attivo venga assorbito meglio dal nostro organismo. Ma c’è un problema relativo alla dose giornaliera accettabile, come sottolineato da un recente documento dell’Istituto federale tedesco per la valutazione del rischio (BfR).

L’Efsa già da tempo ha stabilito che il quantitativo massimo giornaliero di curcumina da assumere è di 3 mg/kg di peso corporeo al giorno ma il BfR sottolinea che c’è il concreto rischio che questo possa essere superato. Come? Assumendo quotidianamente integratori che aggiungono piperina per aumentare la biodisponibilità della curcumina.

Spesso la composizione di questi integratori e molto variabile ed è difficile valutarli in modo generale, secondo il BfR dunque sarebbe necessario esaminare caso per caso se il limite stabilito dall’Efsa possa garantire la sicurezza del prodotto o se andrebbe ridotto nei casi in cui la biodisponibilità è di molto aumentata.

Nel documento diramato dall’Istituto tedesco si legge:

Il BfR ha valutato i rischi per la salute che potrebbero essere associati al consumo di integratori alimentari contenenti curcumina a cui è stata aggiunta piperina per aumentare la biodisponibilità della curcumina. Tuttavia, poiché l’esatta composizione di tali prodotti può variare notevolmente, una valutazione generale non è possibile dal punto di vista del BfR. Una valutazione dovrebbe essere sempre effettuata sulla base di un prodotto specifico con una composizione nota. In questo contesto, c’è anche un’esigenza fondamentale di ricerca sulla tossicità dei preparati contenenti curcumina con una migliore biodisponibilità. Un aspetto è la questione di un possibile effetto dannoso per il fegato di questi prodotti, che ancora non può ricevere una risposta adeguata. Sono già stati osservati effetti potenzialmente dannosi per il fegato con prodotti contenenti curcumina con una migliore biodisponibilità, spesso attraverso l’aggiunta di piperina. In alcuni casi, tuttavia, questi prodotti contenevano anche altri componenti che potrebbero anche essere (in parte) responsabile di questo.

In pratica, assumendo con regolarità integratori a base di curcumina e piperina, si rischia che la concentrazione di principio attivo sia superiore a quella stimata. E se i valori limite vengono superati per lungo periodo, ci si può trovare alle prese con effetti avversi per la salute, in particolare nelle persone più sensibili.

Proprio a questo aspetto sottovalutato potrebbe essere da imputare quanto successo nel 2019, quando al consumo di integratori a base di curcumina sono stati associati diversi casi di epatite.

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Il BfR ritiene dunque necessari approfondimenti e ricerche sulla reale tossicità degli integratori di curcumina con biodisponibilità migliorata.

Una situazione non semplice da sbrogliare. Nel frattempo ricordiamoci di assumere integratori solo quando è strettamente necessario e sempre su consiglio medico.

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Fonte:  BFR

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