Una nuova ricerca ha individuato come una carenza di vitamina D possa incidere sui livelli di stress ossidativo e aumentare i radicali liberi
Una nuova ricerca ha individuato come una carenza di vitamina D possa incidere sui livelli di stress ossidativo e aumentare i radicali liberi
Un nuovo studio rivela che la carenza di vitamina D è associata a livelli più alti di stress ossidativo. Questa nuova scoperta indica come livelli sani di vitamina D possono aiutare a raggiungere un sano equilibrio tra antiossidanti e ossidanti, in un processo noto come omeostasi.
La carenza di vitamina D è molto comune, ma può davvero essere così grave? Sfortunatamente, le potenziali conseguenze sulla salute possono essere piuttosto sistemiche e persino rappresentare un pericolo, come ad esempio lo stress ossidativo. Fondamentalmente, lo stress ossidativo si verifica quando le difese antiossidanti (cioè la capacità del corpo di disintossicare i prodotti reattivi) sono sbilanciate da un accumulo di radicali liberi.
Il legame tra carenza di vitamina D e aumento dello stress ossidativo
I ricercatori hanno identificato l’omeostasi tiolo/disolfuro come un modo promettente e innovativo per quantificare i livelli di stress ossidativo. L’omeostasi tiolo/disolfuro è l’equilibrio tra i tioli, che hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, e le loro forme ossidate: i disolfuri. I tioli regolano il metabolismo intracellulare e sono i primi antiossidanti ad essere consumati in diversi contesti biologici. Per questo motivo, l’omeostasi T/DS è un modo innovativo per valutare l’equilibrio tra ossidanti e antiossidanti nel corpo, per la funzione ottimale degli organi e la salute generale.
I risultati dello studio
Gli scienziati che hanno lavorato allo studio hanno esaminato l’omeostasi T/DS in relazione allo stato della vitamina D. Nelle donne e negli uomini carenti, così come in un gruppo di controllo (cioè con livelli sufficienti di vitamina D), i ricercatori hanno misurato il tiolo, il tiolo totale (cioè la somma dei livelli di tiolo e disolfuro) e i valori di disolfuro.
Quelli con livelli di 25-idrossivitamina D, o 25(OH)D, superiori a 20 ng/mL, sono stati considerati sufficienti, mentre quelli al di sotto di 20 ng/mL sono stati considerati carenti. I livelli di tiolo e tiolo totale sono risultati significativamente più alti nel gruppo con carenza di vitamina D rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, l’equilibrio T/DS si è spostato nella direzione del tiolo nel gruppo carente di vitamina D.
Dallo studio si è notato, quindi, che quelli con livelli di vitamina D sufficienti hanno maggiori probabilità di possedere un sano equilibrio di attività antiossidante, mentre quelli con livelli di vitamina D inferiori alla media hanno maggiori probabilità di sperimentare un aumento dei livelli di stress ossidativo.
La soluzione? Un integratore di vitamina D di alta qualità può combattere e risolvere direttamente l’insufficienza e la carenza; ovviamente, prima di assumere integratori è opportuno consultare il proprio medico.
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Fonte: Cureus
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