Attenzione a cannella e integratori a base di cumarina. L’allerta dell’Anses

L'Anses avverte dei rischi di consumare integratori con cumarina, sostanza presente nella cannella. Ad alte dosi si rischiano danni al fegato

Nuova allerta sugli integratori lanciata dall’Agenzia francese per la sicurezza dei farmaci. Stavolta l’Anses ha puntato l’attenzione su integratori alimentari e cibi che contengono cumarina, sostanza che, se consumata ad alte dosi, può danneggiare il fegato.

L’Efsa ha fissato la dose massima giornaliera tollerabile di cumarina che, per un adulto di 60 kg, equivale a meno di 4,8 mg al giorno. Un limite che non va assolutamente superato se si vuole evitare di incorrere in possibili effetti collaterali, in particolare danni al fegato.

Ad avvertire dei rischi è l’Anses che raccomanda di attenersi strettamente alle dosi consigliate e suggerisce alle persone che già soffrono di patologie epatiche di evitare cibi ricchi di cannella e ancor di più integratori che contengono cumarina, un composto profumato naturale presente in alcune piante come appunto la cannella ma anche la fava tonka e il trifoglio dolce.

Per arrivare ad affermare questo, l’Agenzia francese ha valutato il rischio legato all’esposizione di adulti e bambini alla cumarina. Il contenuto di questa sostanza nelle piante sopraelencate o nei loro oli essenziali è molto variabile e può essere utilizzato negli integratori alimentari senza che sia indicato alcun limite.

Proprio considerando questo aspetto, l’Anses ha deciso di valutare l’esposizione alimentare della popolazione alla cumarina e il rischio di superare la dose giornaliera tollerabile (TDI).

In seguito all’indagine, si stima che circa il 40% degli adulti e il 43% dei bambini sono esposti a dosi troppo alte di cumarina nella loro dieta. Questo perché tale sostanza si trova in vari condimenti ma anche in biscotti, dolci e salse.

Il rischio di superare la dose consigliata, però, è decisamente più elevato se si è grandi consumatori di integratori alimentari contenenti piante ricche in cumarina, in particolare cannella cinese. Gli oli essenziali presenti in questi integratori sono, a detta dell’Anses, alla base della maggior parte degli effetti indesiderati (16 casi su 28 analizzabili) individuati dal sistema di Nutrivigilanza. I disturbi segnalati sono stati in particolare problemi epatici e gastroenterologici.

Di conseguenza l’Anses nella sua nota scrive:

“Le condizioni d’uso di questi prodotti, come la dose o la frequenza, devono essere oggetto di particolare attenzione per la popolazione generale. Per garantire la loro sicurezza in uso da parte dei consumatori, l’Agenzia sottolinea la necessità dei produttori di specificare nella composizione degli integratori alimentari, l’identità botanica della cannella e di altre piante utilizzate e il loro contenuto di cumarina”.

Per quanto riguarda i consumatori più a rischio, ovvero quelli che già hanno una pregressa malattia del fegato o assumono farmaci che possono causare effetti collaterali epatici, l’Agenzia consiglia di non consumare cibi in cui sia presente molta cannella o integratori alimentari a base di cumarina.

Si sottolinea inoltre la necessità di valutare il contributo di altre possibili vie di esposizione alla cumarina. Questa sostanza è presente infatti anche in alcuni cosmetici, fragranze e prodotti per la casa.

Fonte: Anses

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