Insalata sfusa di dubbia provenienza da riporre in un sacchetto di plastica, oppure insalata già lavata, tagliata e riposta nel solito sacchetto di plastica? Si, certo, meglio quella dell'orto del nonno. Ma ci sono buone soluzioni anche per chi non ha orti né nonni.
Evviva le comodità. Questo avranno pensato le mamme di oggi, sempre di corsa e superindaffarate tra casa, lavoro, figli e marito, di fronte alla recente invenzione dell’insalata in busta. Verdura già lavata e tagliata, pronta per la tavola. Certo, non sarà il massimo della salute questa insalata, avranno anche pensato. Ma fretta e stanchezza prendono sempre il sopravvento, e allora, “che insalata in busta sia”.
Devo ammettere di aver sempre avuto delle riserve riguardo a tutte le verdure “implasticate”, confezionate, lavate, asciugate, condite. Non mi fido molto. E in effetti gli studi condotti da alcuni laboratori, così come le indagini di associazioni di consumatori ed ecologisti, mi fanno pensare di non essere l’unica a dubitare di questo “comodo contorno”.
Cosa scegliere allora? Insalata sfusa di dubbia provenienza da riporre in un sacchetto di plastica, oppure insalata già lavata, tagliata e riposta nel solito sacchetto di plastica?
Si, certo, meglio quella dell’orto del nonno. Ma ci sono buone soluzioni anche per chi non ha orti né nonni. L’azienda veneta Ortoromi lancia sul mercato La mia insalata: un’evoluzione dell’insalata prima gamma, ovvero un’insalata non sottoposta a lavaggio come le sue sorelle di quarta gamma, che viene raccolta, selezionata e imbustata in giornata direttamente in serra. Inoltre la busta è realizzata con carta e PLA, un derivato del mais completamente biodegradabile e smaltibile nella carta. Il packaging quindi è composto da materiali naturali al 100%: non inquina e non altera il gusto e la qualità dell’insalata. L’insalata Ortoromi proviene da coltivazioni garantite nelle materie prime e nella tracciabilità, perché assicurano un controllo continuo in tutti i passaggi della filiera accorciata. Ortoromi inoltre, in collaborazione con Legambiente, punta alla riduzione dell’utilizzo di sostanze chimiche e all’abolizione degli Ogm, cercando di offrire prodotti di ottima qualità che rispettino l’ambiente e la natura e che conservino il gusto dei prodotti locali.
Questo non è sicuramente l’unico esempio di insalata bio in busta: l’ Insalata Mista Bio-logico Despar, per esempio, accosta diversi tipi di insalata, dall’indivia riccia al radicchio rosso di Chioggia, nella stessa confezione ed è anch’essa un prodotto di agricoltura biologica che rispetta la stagionalità delle verdure e riduce al minimo l’utilizzo di fertilizzanti e di altri composti chimici.
In questo caso possiamo finalmente dire che qualità fa rima con comodità, e non ci dispiace per niente!